“Rivela una sorta di impotenza”: processo Filippo Turetta, la grafologa esamina la scrittura dell’aguzzino di Giulia ed emette un verdetto spiazzante
Occhi puntati sul processo a Filippo Turetta, la grafologa ha esaminato la sua scrittura e ne ha evidenziato alcuni tratti inaspettati.
È stato uno degli omicidi – o meglio femminicidi – che ha più colpito l’opinione pubblica degli ultimi mesi, quello perpetrato ai danni di Giulia Cecchettin dal suo ex fidanzato Filippo Turetta.
Forse, anche per la giovane età dei due ragazzi, entrambi 22enni, entrambi all’apparenza belli, semplici, dal viso pulito. A dimostrazione che l’apparenza spesso inganna.
È con fredda premeditazione che Turetta avrebbe – a detta sua – pianificato quanto poi avrebbe messo in atto. Facendo ricerche giorni prima dell’omicidio, e acquistando il materiale necessario.
Il processo è iniziato, ed emergono nuovi particolari agghiaccianti. In più, la grafologa che ha analizzato gli scritti del giovane ne rivela tratti inaspettati.
Processo Filippo Turetta: cosa dice la grafologa
Filippo Turetta, arrestato il 19 novembre dello scorso anno, non accettava la fine della relazione con la ex fidanzata Giulia Cecchettin. La giovane aveva espresso la sua preoccupazione per il fatto di non riuscire a staccarsi da lui, che la ricattava moralmente, dicendole di non poter vivere senza di lei. Ed era persino preoccupato per il fatto che il 16 novembre Giulia avrebbe discusso la laurea, e l’avrebbe perciò definitivamente persa.
Circa una settimana prima, quindi, la accompagna ad acquistare le scarpe per la cerimonia, e quella sarà l’ultima volta che qualcuno vede la povera Giulia viva. Alla prima udienza del processo, tenuta il 25 ottobre, Turetta ha ammesso la premeditazione. Giorni prima dell’omicidio ha stilato una lista delle cose da fare e acquistare: coltelli, nastro adesivo, persino un badile. E ammette di averlo fatto perché in mente aveva il piano di rapirla, stare un po’ con lei e poi toglierle la vita. Cosa avvenuta con numerose coltellate.
Un comportamento sconvolgente
Tra le cose che forse hanno sconvolto di più c’è l’ossessione di Filippo Turetta verso la ex fidanzata, che lo spingeva a fotografarla di continuo. Nel suo cellulare sono state rinvenute addirittura 20mila foto che la ritraggono. Attraverso un memoriale di 40 pagine ha cercato di spiegare il suo stato d’animo e cosa lo ha spinto. La grafologa Sara Cordella ha analizzato i suoi scritti e, riporta il Messaggero, ha spiegato : “La grafia nel memoriale di Filippo Turetta rivela una sorta di ‘impotenza psichica’ nel momento di affermarsi e prendere decisioni”.
E aggiunge: “È un segno normale in età adolescenziale, quando non si è ancora attrezzati nel rivendicare sé a se stessi, quando il proprio IO ha fondamenta ma non ha la struttura per elevarsi. Diventa di difficile gestione in un adulto, in quanto lo priva anche solo della volontà di essere autonomo”. La sentenza è attesa per il 3 dicembre.