Mauro Corona, il dramma violento: “in coma per le sprangate” | Purtroppo è finita nel peggiore dei modi

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Mauro Corona (foto Instagram @maurocorona) - lagazzettadimassaecarrara.it

Personaggio controverso, Mauro Corona ha vissuto un dramma violento che non poteva finire bene. Cosa è successo all’ospite fisso della Berlinguer.

Si può vivere in un bosco quasi da eremita e diventare ugualmente un personaggio televisivo? Mauro Corona ce l’ha fatta.

Alpinista, scultore ligneo, prolifico scrittore con all’attivo diversi libri, è da anni ospite fisso di Bianca Berlinguer nei suoi programmi. Da remoto, ovvio. Perché lui non si sposta dalle sue montagne, le Dolomiti.

Qui vive, pur essendo sposato con prole. E dalla sua casetta si collega ad ogni puntata per mostrare la sua grande cultura e favella, che spesso utilizza per litigare con gli ospiti e con la stessa conduttrice. Più di una volta è stato infatti allontanato dal programma.

Alla base delle sue intemperanze Mauro Corona non ha mai nascosto esserci un problema con l’alcol. Ma mai avremmo immaginato una simile vicenda. Cosa è successo?

Il dramma di Mauro Corona

Caratterizzato da modi spicci e burberi, Mauro Corona si dimostra essere comunque un uomo di cultura. Ama rintanarsi nelle montagne, lontano persino dalla famiglia, per creare. E le sue opere sono molto apprezzate e apprezzabili. Così come i suoi libri, nei quali spesso racconta del suo rapporto con l’alcool. Nel quale si rifugia per non pensare quando lo assalgono brutti ricordi.

Non ha avuto una vita facile, ha raccontato più volte. Un’infanzia senza infanzia, nella miseria, nella fame. Da sfollato, a causa del disastro del Vajont, la diga che dopo una frana, nel 1963, ha travolto alcuni paesi mietendo centinaia di vittime. Tra cui il suo. Una mamma che abbandona marito e figli e se ne va. Per poi tornare dopo qualche tempo.

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Mauro Corona (foto Instagram @maurocorona) – lagazzettadimassaecarrara.it

Le sprangate e il coma

Forse non tutti conoscono il passato di Mauro Corona. Almeno, non quelli che non hanno letto un suo libro. Non conoscono infatti quello che ha patito con il padre violento. “Lo vede questo taglio sulla mano? Non è stata la montagna, è stato mio padre con un coltello” ,ha raccontato qualche tempo fa ad un giornalista del Corriere. Per poi commentare il ritorno della mamma: Con mio padre litigavano tutti i giorni, bevevano, e un giorno si addormentarono ubriachi per non svegliarsi mai più“.

Un simile passato non può non segnare, e trasformare un bambino in un adulto molto probabilmente problematico e irrisolto, e sicuramente sofferente. “Chi sfida la montagna ha qualcosa di irrisolto dentro di sé“, dice infatti. Ed è sempre il Corriere a riportare le sue parole in un’altra occasione quando racconta che il padre, per insegnargli il coraggio, lo fece penzolare sospeso nel vuoto tenendolo per la giacchetta. E ha aggiunto: “Mio padre era un violento, mia madre è finita in coma tre volte per le sue sprangate, mio fratello è morto a 17 anni in Germania. Siamo cresciuti con i nonni nella miseria più oscura. Io andavo con la nonna a chiedere l’elemosina”.  Stare in tv. alla fine, è un po’ il suo riscatto.