Cartelle esattoriali, bisogna dire addio alla prescrizione: la legge ora è chiarissima | Non ci sono più scappatoie
Addio prescrizione per le cartelle esattoriali. Così dovrai pagare tutto, anche interessi e more senza poter più trovare alcuna scappatoia.
Milioni di italiani, per un motivo o per un altro, si ritrovano debitori del Fisco, e destinatari delle temutissime cartelle esattoriali.
Possono esserci diversi motivi per i quali si devono dei soldi all’Agenzia delle Entrate. Multe non pagate, bollo auto dimenticato, tasse non versate.
Che sia stata una mancanza consapevole o inconsapevole poco importa, prima o poi qualcuno verrà a bussare alla nostra porta. Il postino, per l’esattezza, portando una lettera verde.
Quando a casa arriva una busta verde non c’è nemmeno bisogno di aprirla: sappiamo benissimo che è una richiesta di soldi. Che però può andare in prescrizione. Ma la legge mette fine a questa speranza, non abbiamo più nemmeno questa scappatoia. Scopriamo qualcosa di più.
Cartelle esattoriali: addio prescrizione
Quando abbiamo a che fare con una cartella esattoriale possiamo sempre sperare nella prescrizione del debito. Che però cambia a seconda dalla natura di quanto contestato. Nello specifico, le imposte statali non corrisposte – come Iva e Canone Rai – vanno in prescrizione dopo 10 anni, che diventano 5 nel caso di imposte locali, come ad esempio la Tari. Il bollo auto invece si prescrive entro 3 anni. Ma che cos’è la prescrizione?
È il decadimento del debito, che avviene se nel tempo appena indicato non arriva al debitore nessuna richiesta o sollecito dall’Agenzia delle Entrate. Insomma, se nessuno bussa alla nostra porta non dobbiamo sborsare più un euro dopo 3-5 o 10 anni. La legge però mette fine anche a questa scappatoia tanto comoda.
Quando dobbiamo pagare per forza
Secondo la legge, la prescrizione delle cartelle esattoriali decade con la richiesta di rateizzazione. Il caso specifico dibattuto in Tribunale è riportato da brocardi.it. Un contribuente ha contestato diversi avvisi di intimazione a pagare, sostenendo di non aver mai ricevuto alcuna cartella esattoriale al riguardo. Solo che poi è venuta alla luce la sua richiesta di rateizzazione, che comunque è decaduta per il mancato pagamento delle rate.
“La Corte”, si legge, “ha stabilito che il fatto stesso di richiedere una rateizzazione equivale a dimostrare consapevolezza delle cartelle esattoriali, rendendo irrilevante qualsiasi vizio di notifica”. Inoltre la richiesta di rateizzazione interrompe anche il tempo che va a raggiungere i termini della prescrizione. Che, per inciso, riparte da zero ogni volta che si viene raggiunti da un sollecito o un avviso per la stessa cartella esattoriale.