Anestesisti: “SOSPENDETE LA RIORGANIZZAZIONE” | Appello a gran voce di Nicola Del Vecchio segretario Cgil

Anestesista - Lagazzettadimassaecarrara.it

Anestesista - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Pexels)

Il sindacato Cgil degli anestesisti esibisce il pugno duro in merito all’erogazione delle prestazioni aggiuntive. Malcontento tra gli addetti ai lavori.

Il sindacato del Cgil, dopo mesi di tensioni interne, ha recentemente deciso di adottare una linea dura, chiedendo alle Asl la sospensione delle prestazioni aggiuntive.

Tali servizi, infatti, dovrebbero essere messi in atto solamente in casi eccezionali, ma al contrario sono diventati una pratica comune in tutte le strutture sanitarie del territorio, provocando un sovraccarico di lavoro al personale ospedaliero.

Alla luce dei fatti, la Cgil sostiene che il ricorso sistematico a queste prestazioni non solo viola il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, ma mette anche a repentaglio la qualità dell’assistenza sanitaria.

Un intervento, quindi, che ha un duplice obiettivo: quello di alleggerire la mole di lavoro sulle spalle degli anestesisti e, soprattutto, quello di garantire ai pazienti un’esperienza più sicura e confortevole in sede di intervento.

La posizione del Cgil: le parole di Nicola Del Vecchio

Il rappresentante della Cgil Nicola Del Vecchio si è fatto portavoce del malcontento dell’intera categoria, e ha rilasciato forti dichiarazioni in merito. Dopo aver sottolineato che il personale medico è, de facto, esausto, egli ha inoltre asserito che le prestazioni aggiuntive non possono costituire una soluzione a lungo termine, né un efficace tampone per contrastare la mancanza di personale.

Per non parlare del rischio di burnout a carico degli anestesisti: Del Vecchio ha evidenziato infatti che il contratto deve essere rispettato, e che le prestazioni aggiuntive dovrebbero essere adottate solo in situazioni di reale emergenza (come previsto dal contratto stesso). La critica implicita colpisce direttamente le amministrazioni sanitarie, ree – a detta del rappresentante – di aver abusato di questa pratica, trasformandola in una norma piuttosto che trattarla alla stregua di un’eccezione. “Noi continuiamo a chiedere all’Asl” – ha riferito, come riportato su La Nazione – “di sospendere l’applicazione della riorganizzazione, per arrivare a definire possibili modalità condivise di organizzazione del servizio, tenendo conto anche di alcuni suggerimenti che anche gli stessi anestesisti hanno avanzato“.

Sala operatoria - Lagazzettadimassaecarrara.it
Sala operatoria – Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Pexels)

Le proposte del sindacato

Tra le soluzioni concertate da anestesisti e sindacato  c’è la proposta di procedere con nuove assunzioni, in modo da spartire equamente il carico di lavoro tra il personale, nonché un’efficace riorganizzazione del lavoro.

La frustrazione del personale medico riflette, in buona sostanza, la necessità di riformare strutturalmente l’attuale modus operandi attuato dalle Asl del territorio, in modo da garantire a tutti i lavoratori condizioni di lavoro più sostenibili e paritarie, e permettendo al contempo ai pazienti di usufruire di un servizio completo e mirato.