La prima stangata 2025 è servita: chi ha ricevuto questi soldi dall’Inps dopo il Covid ora deve restituire fino all’ultimo centesimo
Brutta sorpresa per alcuni italiani che iniziano l’anno a sborsare soldi ricevuti qualche anno fa. L’Inps li sta richiedendo indietro.
Sta creando non poco malumore la notizia di questi ultimi giorni che vede al centro una questione sempre molto delicata: l’esborso di soldi da parte dei cittadini.
Soprattutto in questo caso. L’Inps infatti sta chiedendo indietro somme erogate ad alcuni durante il periodo post-pandemico.
A beneficiarne sono stati una parte dei contribuenti che hanno ricevuto un aiuto in un momento storico di grande difficoltà sociale ed economica, e che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie.
Inutile dire che la preoccupazione è alta, e c’è chi sta cercando di capire come fare per non restituire una cifra che, di fatto, non aveva nemmeno richiesto. Proviamo a fare chiarezza e a capire cosa sta succedendo.
L’Inps rivuole indietro i soldi erogati dopo il Covid
Durante e subito dopo la pandemia, come abbiamo anticipato, il Governo ha deciso di attivare diverse misure di sostegno per aiutare le persone in difficoltà. Anche attraverso aiuti economici. Tra questi, una cifra variabile di 150 e 200 euro erogata nel 2022 ai cittadini il cui reddito non superasse rispettivamente 20mila e 35mila euro.
Una somma, questa, versata d’ufficio, ovvero senza bisogno di avanzare nessuna richiesta. Chi rispettava i limiti imposti si è visto arrivare direttamente la somma sul conto corrente. Peccato che adesso debba restituirla.
Cosa sta succedendo ad alcuni italiani
Come leggiamo su ilfattoquotidiano.it l’Inps ha comunicato di aver appena effettuato dei controlli attraverso l’Agenzia delle Entrate e di aver disposto la restituzione delle somme erogate a coloro i quali hanno superato il reddito. Infatti all’epoca si è tenuto conto solo dei “redditi personali imponibili Irpef 2021, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali“. Senza tenere conto di altre eventuali fonti di reddito.
Pertanto, oggi risulta che molti pensionati non avessero effettivamente diritto all’aiuto, e dovranno restituire la cifra ricevuta a 50 euro al mese, probabilmente a partire da giugno. Difatti il sito citato riporta una circolare dell’Istituto che afferma “Per le situazioni in cui i redditi rilevanti a consuntivo sono risultati superiori ai limiti previsti si è già provveduto a inviare una comunicazione di indebito attraverso la Piattaforma per la notificazione digitale degli atti della pubblica amministrazione SEND – Servizio Notifiche Digitali”. Un vero fulmine a ciel sereno per una categoria, quella dei pensionati, già fin troppo fragile. E non sarà facile per tutti coloro che già fanno fatica ad arrivare a fine mese, dover restituire questi soldi.