Porto Marina di Massa: documento di 18 pagine inviato al Ministero dell’Ambiente | I dati delle prove sotto la lente d’ingrandimento
L’associazione dei Paladini Apuoversiliesi ha inviato al Ministero dell’Ambiente una missiva di 18 pagine che attesta le criticità dei lavori in calendario.
La prosecuzione dei lavori presso il porto di Marina di Massa incontra ancora una volta la ferma opposizione dei Paladini Apuoversiliesi, che hanno condiviso sia con il Ministero dell’Ambiente che con il portale lavoceapuana.com un lungo resoconto che enumera le criticità inerenti l’ambizioso progetto.
Ricordiamo che i Paladini Apuoversiliesi sono un’associazione ambientalista nata nel 1999 con l’obiettivo di tutelare e promuovere il territorio, e che si batte da anni contro l’erosione della spiaggia tramite iniziative scientifiche e culturali.
La missiva, come si evince da lavoceapuana.com, riassume le principali riserve in merito al prolungamento della banchina Taliercio e, oltre a elencare una serie di argomentazioni basate su testimonianze di esperti del settore, mira a convincere le Autorità ad adottare misure alternative per proteggere l’ambiente.
Vediamo quindi quali sono le principali problematiche prese in esame nel corposo documento.
Banchina di Taliercio, arriva il semaforo rosso?
Come anticipato, i Paladini Apuoversiliesi continuano la loro battaglia contro i lavori di ampliamento della banchina Taliercio, nel quadro della più ampia riqualificazione del porto di Marina di Carrara. Non sono pochi i punti enunciati nel documento inviato al Ministero dell’Ambiente e agli organi di stampa, in primis la possibilità che l’inquinamento acustico, atmosferico e acquatico peggiori drasticamente.
Inoltre, i dragaggi, l’estesa durata temporale del progetto e anche la sua difficoltà potrebbero danneggiare ulteriormente l’ecosistema dell’area, senza dimenticare il potenziale processo di erosione costiera. I Paladini Apuoversiliesi hanno altresì asserito che i dati utilizzati per le prove e le simulazioni in loco sarebbero ormai vecchi e superati, e perciò anacronistici rispetto a valutazioni più recenti ed accurate. Gli ultimi rilievi, infatti, secondo la presidente Orietta Colacicco risalirebbero al 2021, e non terrebbero quindi conto dell’evoluzione ambientale del territorio, né degli attuali trend di mercato. Infine, il comitato teme che i lavori possano interferire con i possibili ritrovamenti storici e archeologici, scenario precedentemente supportato anche da una relazione del Ministero della Cultura.
La reazione dell’amministrazione
Il sindaco di Massa, Francesco Persiani, avrebbe riconosciuto la potenziale erosione costiera derivante dai lavori di allungamento della banchina, proponendo un piano di ripascimento che prevede un’onerosa compensazione.
L’ex ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, invece, ha espresso il suo appoggio agli sforzi dei Paladini, invitando le Istituzioni a studiare nuove soluzioni per la tutela della costa e chiedendo il congelamento del progetto di ampliamento sino a che non saranno identificate strategie più efficaci. Non resta che scoprire come si evolverà il braccio di ferro tra gli ambientalisti e l’amministrazione locale.