Farina di insetti, c’è la conferma: in questi cibi c’è eccome | Sull’etichetta c’è scritto ma forse non ci hai mai fatto caso

Farina colorata

Farina colorata- Foto di 可 小 da Pixabay- LaGazzettadiMassaeCarrara.it

Le etichette di alcuni alimenti consumati abitualmente dalle famiglie italiane indicano la presenza di farina di insetti: ecco di quali cibi si tratta e per cosa viene utilizzato questo strano ingrediente.

Dal 2024 anche in Italia è possibile acquistare prodotti contenenti farine di insetti sugli scaffali dei supermercati dai quali ci si rifornisce per la normale spesa quotidiana di tutta la famiglia.

La trasparenza per i consumatori, però, è stata garantita dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di quattro decreti che regolano l’etichettatura degli alimenti in cui è contenuto questo ingrediente.

In particolare, la normativa consente l’utilizzo di polveri o preparati derivati da quattro specie di insetti: il grillo domestico (Acheta domesticus), la larva gialla delle farine (Tenebrio molitor), la locusta migratoria e il verme della farina minore (Alphitobius diaperinus).

Contrariamente a quanto si pensa, però, la farina di insetti (inserita nella categoria dei “novel food” dall’UE nel 2018) non rappresenta una novità per il mercato alimentare italiano: esistono già prodotti di uso comune che contengono derivati di insetti.

Cosa sono i “novel food” e quali farine di insetti contengono

Secondo il Regolamento UE 2015/2283, i cosiddetti “novel food” sono alimenti che, prima del 15 maggio 1997, non erano consumati in modo significativo nell’Unione Europea. Si tratta, quindi, di cibi innovativi, ottenuti con nuove tecnologie o tradizionalmente consumati fuori dall’UE, come gli insetti. Questi alimenti devono riportare in etichetta chiare indicazioni per garantire ai consumatori una scelta consapevole. Le farine che devono essere chiaramente riportate sull’etichetta, perciò, sono:

  • Polvere di grillo domestico, sia congelata che essiccata;
  • Larva gialla delle farine, disponibile in diverse forme;
  • Locusta migratoria, utilizzata sia fresca che in polvere;
  • Verme della farina minore, incluso in alcune preparazioni alimentari.
Succo di frutta
Succo di frutta- Foto di Nienke Kollias da Pixabay- LaGazzettadiMassaeCarrara.it

La cocciniglia: il pigmento rosso derivato dagli insetti che viene già utilizzato come colorante

Nonostante l’idea di consumare parti di insetti cabbia sollevato numerose polemiche, non tutti sanno che alcuni derivati di insetti fanno già parte dell’alimentazione quotidiana degli italiani. Basti pensare al colorante E120, noto come cocciniglia: questo pigmento rosso intenso si ottiene dall’esoscheletro di un insetto bianco, originario del Centro e Sud America.

L’E120 si trova in molti alimenti da supermercato, come le patatine in busta, le caramelle e lo yogurt alla fragola, i succhi di frutta, il bitter e il liquore Alchermes, famoso proprio per il suo caratteristico colore rosso. Sull’etichetta di questi prodotti è riportata la presenza del colorante ma, a quanto pare, non tutti hanno prestato attenzione all’origine di questo ingrediente. E non è tutto: la cocciniglia, essiccata e macinata, rappresenta un’alternativa naturale ad altri coloranti chimici ed è già da tempo utilizzata anche nella lavorazione di tessuti.