Il Consiglio provinciale di Massa-Carrara ospita Moni Ovadia per il Giorno della Memoria: sala gremita di giovani studenti
Anticipando di qualche giorno la mesta ricorrenza, la Sala della Resistenza di Massa ha accolto Moni Ovadia: i punti salienti del suo intervento.
Lunedì 27 gennaio ricorrerà, come da tradizione, la Giornata della Memoria, dedicata alle vittime della Shoah durante la Seconda Guerra Mondiale.
In effetti, l’Olocausto ha rappresentato una delle tragedie più devastanti del ventesimo secolo, e lo dimostrano gli aberranti numeri registrati durante il genocidio: si stimano infatti circa 6 milioni di vittime ebree, più di 700mila vittime polacche, 21mila Rom e Sinti e circa 15mila prigionieri di guerra sovietici, oltre che migliaia di morti collaterali, tra dissidenti e avversari politici del Terzo Reich.
Per tale ragione, la Sala della Resistenza di Massa è stata recentemente teatro di una solenne rievocazione che ha visto come protagonista l’attore, cantante e scrittore di origine bulgara Moni Ovadia, testimone delle persecuzioni razziali che hanno funestato non solo la vita di milioni di famiglie, ma anche la storia dell’intera umanità.
Davanti a una nutrita rappresentanza di politici e studenti, Moni Ovadia ha condiviso la propria esperienza, invitando gli astanti a una profonda riflessione: ciò che è accaduto non può e non deve ripetersi.
Chi è Moni Ovadia
Nato a Plovdiv, in Bulgaria, il 16 aprile del 1946, Moni Ovadia è nato in una famiglia di ascendenza ebraica sefardita, ed è cresciuto in un ambiente di cultura yiddish e mitteleuropea. Trasferitosi a Milano in tenera età, Ovadia non ha vissuto direttamente la persecuzione nazista, poiché nato dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, tuttavia ha ricevuto in eredità dai suoi familiari i racconti delle angherie subite durante l’attuazione delle leggi razziali e delle persecuzioni antisemite.
Ovadia ha infatti dedicato gran parte della sua vita al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell’Europa orientale, mantenendo costantemente viva la memoria della Shoah in tutte le sue opere. A discapito dei suoi 78 anni, egli rappresenta tutt’ora una delle voci più influenti e autorevoli in materia, e il suo recente intervento presso la Sala della Resistenza di Massa ha regalato ai presenti una parentesi tanto drammatica quanto toccante.
🇵🇸 Moni Ovadia oggi a Palazzo Ducale a Massa, ospite e protagonista al Consiglio provinciale e alle due mostre sulla #Palestina organizzate da #Cgil e Gaza Fuorifuoco Palestina pic.twitter.com/E7TEl0JfIx
— CGIL Toscana (@cgiltoscana) January 21, 2025
L’intervento di Moni Ovadia a Massa
Il 21 gennaio Moni Ovadia ha presenziato a una seduta solenne del Consiglio Provinciale di Massa-Carrara, tenutasi presso la Sala della Resistenza del Palazzo Ducale, per commemorare la Giornata della Memoria.
Contro ogni aspettativa, però, il suo intervento non si è concentrato sull’eccidio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, quanto sulla mattanza attualmente in corso a Gaza. Nonostante i trascorsi della sua famiglia, Ovadia ha infatti riconosciuto, come riporta anche La Nazione: “Credo sia dovere oggi inchinarsi davanti alla grande maestà del popolo palestinese. Non ricordo tanta capacità di resistenza come quella del popolo palestinese, che ha subito ogni forma di violenza, non solo quella perpetrata. E mi permetto una chiosa: non parliamo più di ebrei questo vicenda: sono sionisti, che è un’altra cosa. La verità sul 7 ottobre verrà fuori. I crimini, se ci sono stati, verranno giudicati“. In effetti, mai come negli ultimi anni la celebrazione della Giornata della Memoria si è prestata a una duplice lettura.