Addio ai bollettini e alle raccomandate: Poste Italiane ha preso la decisione storica | “Non gli conviene più”

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Poste Italiane (foto ANSA) -lagazzettadimassaecarrara.it

Grande rivoluzione in Poste Italiane: tra poco non sarà più possibile pagare bollettini o inviare raccomandate. I clienti sono sconvolti.

Con la sua rete capillare, composta da quasi 13mila uffici un tutto il territorio italiano, Poste Italiane è l’ente più presente e utilizzato dai cittadini per i movimenti di denaro.

Un punto di riferimento e un luogo sicuro, anche se non è più legata allo Stato. Pochi anni fa, nel 2015, è stata infatti privatizzata, ma la fiducia dei risparmiatori è rimasta immutata.

Del resto, nei vari uffici postali il deposito di denaro non è l’unica opzione disponibile. Oltre alla corrispondenza varia, che è poi lo scopo primario che ne ha decretato la nascita, in Poste Italiane si pagano bollettini, si investe, si sottoscrivono assicurazioni.

Almeno fino ad ora. Perché pare proprio che a breve dovremo dire addio a diverse operazioni utili, tra cui il servizio raccomandate e il pagamento dei bollettini. Il motivo? Costerebbero troppo. Ma come cambieranno le cose per i clienti?

Poste Italiane: addio raccomandate e bollettini

Poste Italiane al momento rappresenta il servizio universale, ovvero, come spiega il sito mimit.gov.it, deve offrire: “Raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di invii postali fino a 2 Kg, raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di pacchi postali fino a 20 Kg e servizi relativi agli invii raccomandati ed agli invii assicurati”.

E ha un contratto di programma con lo Stato che ne disciplina gli obblighi e i servizi. Ebbene, come riporta investireoggi.it, Matteo Del Fante, l’Amministratore Delegato, vorrebbe cambiare tutto.

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Corrispondenza(Foto di G.C. da Pixabay) – lagazzettadimassaecarrara.it

Cosa cambierà per i cittadini

A quanto pare Matteo Del Fante avrebbe affermato di voler uscire dal servizio universale, in quanto i costi sostenuti non sarebbero più convenienti. Perché, in sostanza, solamente il 5% delle operazioni svolte presso gli uffici postali riguarderebbe il servizio universale. Sebbene altri campi siano in crescita, quindi, allo scadere del contratto nel 2026 ” lo Stato dovrà fornire una soluzione alternativa per garantire la continuità di servizi essenziali, come il pagamento dei bollettini e l’invio di raccomandate”.

Siamo in un’era di digitalizzazione massiva, ma non dobbiamo dimenticare i tantissimi anziani – e non solo – che non sono pratici di tecnologia. Senza contare il contatto umano, che avviene recandosi ad effettuare le operazioni allo sportello. Non sappiamo ancora come cambieranno le cose dopo la data fatidica, ma è certo che gli utenti dovrebbero iniziare ad abituarsi all’idea che molto probabilmente bollettini e raccomandate non saranno più disponibili presso gli uffici postali. Un vero cambiamento epocale.