Insalata in busta, per praticità la comprano tutti ma ora c’è verità: com’è davvero | Il microbiologo spiattella tutto

Insalata

Insalata Foto di Pexels da Pixabay- LaGazzettadiMassaeCarrara.it

L’insalata in busta è una scelta alimentare molto comoda e pratica, ma nasconde dei rischi: ecco cosa consigliano di fare gli esperti per proteggere la propria salute.

L’insalata in busta è uno dei prodotti presenti in tutte le case, nonché un elemento imprescindibile della spesa quotidiana degli italiani.

Rappresenta una scelta estremamente pratica perché è già pronta da consumare, lavata e confezionata, ideale per chi ha poco tempo a disposizione.

Una recente allerta del Ministero della salute, però, ha riportato al centro dell’attenzione il tema della sicurezza alimentare per questo prodotto già imbustato.

L’allarme è partito dal richiamo di lotti di insalata iceberg di quasi venti marchi, tra cui Vivinatura, Tres Bon, Sigma, Selex, Polenghi e Eurospin, a causa della presenza di Listeria monocytogenes.

Cos’è la Listeria e come si diffonde nell’insalata in busta?

«La Listeria è un batterio molto diffuso nell’ambiente che tende a contaminare prevalentemente gli alimenti e ha una grossa resistenza a temperatura e acidità ed è per questo che risulta facile che possa contaminare alimenti», spiega Luca Piretta, nutrizionista e medico specialista in gastroenterologia ed endoscopia digestiva, professore presso l’Università Campus Biomedico di Roma.

La contaminazione di questo batterio riguarda spesso prodotti lavorati, come carne, insaccati e formaggi a pasta molle, ma può colpire anche il settore vegetale, in particolare le insalate. «Il batterio può proliferare quando ci troviamo davanti a verdure crude contaminate in partenza e conservate, è proprio la conservazione che poi fa proliferare i batteri e una carica elevata può creare infezione dopo l’ingestione», precisa il medico, come riporta il sito Gamberorosso.it. I controlli sui processi di confezionamento delle insalate in busta sono molto rigorosi, ma anche una semplice disattenzione, come una superficie non adeguatamente igienizzata o guanti utilizzati in modo inappropriato, possono portare ad una contaminazione.

Piatto di insalata
Piatto di insalata- Foto di Bernadette Wurzinger da Pixabay- LaGazzettadiMassaeCarrara.it

Quali sono i rischi sulla salute del consumo di insalata in busta contaminata?

«I sintomi compaiono dopo poche ore dall’assunzione dell’alimento contaminato e l’infezione può non provocare nulla, se la carica batterica è bassa, oppure febbre e gastroenteriti nei soggetti sani», spiega Piretta. Nel caso vengano colpiti, invece, soggetti fragili come immunodepressi o con malattie debilitanti o soggetti sotto terapie, il batterio può superare la barriera intestinale e provocare effetti più gravi come le meningiti o addirittura interruzioni di gravidanza.

L’esperto, però, invita a non lasciarsi prendere dal panico e a prestare attenzione ad eventuali avvisi di richiamo dei prodotti in busta. Bisogna ricordare, comunque, che l’insalata in busta viene già lavata e selezionata in condizione di igiene e in ambiente sterile: gli episodi di contaminazione restano rari e non devono scoraggiare il consumo di frutta e verdura, elementi essenziali di una dieta sana.