Agenzia delle Entrate rimane a bocca asciutta: la tassa più odiata si è estinta così | Non devi sborsare neanche più un euro
Una delle tasse più odiate e temute, quella che gravava come un macigno sulle spalle di milioni di cittadini, è stata ufficialmente abolita.
L’incubo di molti contribuenti italiani è finalmente giunto al termine con l’abolizione di una delle tasse più odiate di sempre.
L’annuncio è arrivato come un fulmine a ciel sereno, lasciando molti a bocca aperta e generando un’ondata di gioia e incredulità.
La tassa più detestate dai contribuenti italiani è ufficialmente scomparsa, lasciando l’Agenzia delle Entrate con un pugno di mosche in mano e i cittadini con qualche euro in più in tasca.
Continua a leggere e scopri subito qual è la tassa tanto odiata alla quale potrai dire addio una volta per tutte.
Non dovrai pagarla più
Il bollo auto, croce e delizia di ogni automobilista, è da sempre una delle tasse più contestate e dibattute nel panorama fiscale italiano. La sua natura di imposta annuale, legata al possesso del veicolo e non al suo effettivo utilizzo, la rende particolarmente indigesta a molti. Oltre all’onere economico in sé, poi, si aggiunge spesso il timore di dimenticare la scadenza e incorrere in sanzioni. Ma cosa succede se, per una ragione o per l’altra, il bollo non viene pagato? Ebbene, esiste una “scappatoia” legale, un meccanismo che permette di “estinguere” il debito con il Fisco: la prescrizione.
La prescrizione è un istituto giuridico che prevede l’estinzione di un diritto (in questo caso, il diritto dell’ente pubblico di riscuotere una tassa) a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo, senza che il titolare del diritto (l’Agenzia delle Entrate o la Regione, a seconda dei casi) lo abbia esercitato. Nel caso del bollo auto, questo periodo è di tre anni. Ciò significa che, se non si riceve alcun sollecito di pagamento (avviso bonario, cartella esattoriale, ecc.) entro tre anni dalla scadenza del bollo, il debito si estingue e non può più essere legalmente richiesto. È cruciale sottolineare, però, che la prescrizione non è automatica: deve essere “invocata” dal contribuente, il quale può far valere il proprio diritto a non pagare un bollo “prescritto”.
Attenzione alle interruzioni della prescrizione
È fondamentale prestare attenzione a un aspetto cruciale: la prescrizione può essere interrotta. Cosa significa? Che ogni volta che l’ente preposto (Regione o Agenzia delle Entrate) invia una comunicazione ufficiale al contribuente (ad esempio, un avviso di pagamento, una cartella esattoriale, un sollecito), il conteggio dei tre anni si azzera e riparte da capo.
Quindi, anche se sono passati due anni dalla scadenza del bollo, se arriva un avviso di pagamento, il termine di prescrizione si interrompe e si ricomincia da zero.