Massa-Carrara, Nicola Del Vecchio segretario Cgil interviene: “Il Porto? Serve un cambio di passo”
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Porto - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Pexels)
Dopo il recente incidente navale della Guang Rong, si riaccende il dibattito in merito all’attuazione del nuovo piano regolatore: la posizione della Cgil di Massa.
Da alcuni giorni sono iniziati i lavori di bonifica presso il porto di Marina di Massa in seguito al sinistro navale che ha coinvolto la nave cipriota Guang Rong, avvenuto durante la mareggiata di libeccio nelle ultime ore dello scorso 28 gennaio.
Nonostante al momento le operazioni di contenimento abbiano scongiurato lo sversamento di carburante nelle acque territoriali e l’area sia stata messa in sicurezza, l’episodio ha rinfocolato il dibattito tra la Cgil e le Amministrazioni locali in merito alla necessità di approvare un nuovo piano regolatore.
L’organizzazione sindacale ritiene infatti che sia opportuno effettuare alcune riflessioni in merito alla compatibilità tra l’economia manifatturiera e quella turistica nelle zone portuali dell’area, in modo da garantire la tutela e la sicurezza dell’ambiente e dei paesaggi circostanti.
A prendere la parola è stato il segretario generale della Cgil di Massa-Carrara, Nicola Del Vecchio: ecco i punti salienti della sua richiesta.
Dopo la Guang Rong, serve un nuovo piano regolatore
Come anticipato, l’incidente della Guang Rong contro il pontile di Marina Di Massa ha riportato il focus sulla compatibilità tra l’economia manifatturiera e quella turistica, al fine di salvaguardare entrambi i settori senza contraccolpi per l’ambiente e per la comunità locale.
Il porto, infatti, costituisce un’infrastruttura fondamentale per il territorio, dalla Lunigiana sino a Montignoso, passando anche per Massa e Carrara, ma l’attuale piano regolatore, che risale al lontano 1981, non risulterebbe più in linea con le esigenze attuali, e secondo la Cgil è da considerarsi perciò obsoleto e anacronistico. Senza un nuovo piano, sostiene l’associazione sindacale, sia il porto che la zona industriale rischiano la regressione economica, e occorre perciò formularne uno studiato ad hoc. Nicola Del Vecchio ha riferito: “Approvare il piano regolatore significa dare una prospettiva di sviluppo e occupazione, che naturalmente dovrà andare di pari passo con la sostenibilità ambientale e con la conseguente e indispensabile attenzione al tema dell’erosione. Bene quindi a tutti gli approfondimenti e agli studi ulteriori che possano dipanare qualsiasi dubbio in tal senso“.
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Del Vecchio: “Garanzie sul tema ambientale e sul ripascimento”
Il segretario generale della Cgil ha poi aggiunto: “È indispensabile l’impegno al ripascimento delle aree che potranno vedere acuito il rischio erosivo; attribuire però al porto tutte le responsabilità del fenomeno erosivo, addirittura chiedendo all’Autorità di sistema 47 milioni di risarcimento, come recentemente fatto dall’Amministrazione di Massa, rischia di essere fuorviante e di produrre scontri ideologici“.
Del Vecchio ha infine concluso: “Il nuovo piano regolatore, laddove approvato, necessiterà di ingenti investimenti, a partire da quelli necessari alla realizzazione del travel lift, che una volta ultimato potrà permettere l’insediamento in area industriale di realtà produttive ad alto valore aggiunto nell’ambito della nautica, visto che finalmente si avrà un accesso al mare per gli scafi, come richiesto da anni. (…) Così come occorre avere garanzie sul tema ambientale e sul ripascimento, consapevoli che un’economia del mare non può prescindere da un’infrastruttura fondamentale per tutti noi, come quella portuale“.