Acqua, solo questa non fa danni ai reni: sta scritto sull’etichetta | Nessuno lo legge mai

acqua

Acqua (Foto di Manuel Darío Fuentes Hernández da Pixabay) - lagazzettadimassaecarrara.it

L’acqua migliore e che non fa danni ai reni è solo una e la riconosci dall’etichetta. Devi solo imparare a leggerla. 

L’acqua, che è indispensabile per la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi, animali e vegetali, sembra essere tutta uguale.

Del resto è quello che ci hanno insegnato a scuola: si tratta di un liquido incolore, insapore e inodore. In realtà non è proprio così.

Oggi che abbiamo a disposizione centinaia di tipi di acqua in bottiglia, ognuno di noi ne avrà assaggiati almeno 4 o 5, e si sarà accorto che non è affatto tutta uguale.

Ma non è solo il sapore a differire. A seconda dal suo contenuto di sostanze disciolte infatti è più o meno adatta a particolari condizioni di salute. Come riconoscere quella che non è dannosa per i reni? Leggendo l’etichetta. Scopriamo come.

L’acqua che non fa danni ai reni: come riconoscerla

Ti sarà capitato sicuramente di provare a leggere l’etichetta di una qualsiasi bottiglia di acqua, e non capire a cosa si riferiscono tutti quei numeri che ne indicano le caratteristiche. Il ph indica quanto il liquido è acido (se inferiore a 7)  o alcalino, se superiore. Mentre il primo parametro è indicato in caso di problemi digestivi, il secondo aiuta a riequilibrare una eccessiva acidità di stomaco. La durezza poi, che viene espressa in gradi francesi ovvero °F, indica quanto calcare contiene l’acqua.

Tra le altre sostanze che potremmo trovare indicate in etichetta ci sono poi i nitrati e nitriti. Essendo sostanze inquinanti, questi ultimi dovrebbero essere del tutto assenti, mentre il limite massimo dei primi può essere 45mg/l per gli adulti e 10mg/l per i bambini.

acqua adatta ai reni
L’acqua che non fa male ai reni (foto di Mikhail Nilov da pexels) – lagazzettadimassaecarrara.it

Saper leggere l’etichetta è importante

Infine troviamo il famoso residuo fisso, che sarebbe in pratica la quantità di minerali che rimangono dopo aver fatto evaporare un litro di acqua a 180 gradi. A seconda dalle esigenze di ognuno, si può decidere quale acqua scegliere. Le acque mediamente o fortemente minerali sono quelle che ne contengono di più. Le mediamente hanno una quantità compresa  tra 500 e 1500 mg/l e molti sali minerali, per cui sono consigliate quando abbiamo una forte sudorazione. In estate, magari, o nel corso di una intensa attività fisica; ma sempre alternando con acque più leggere. Le fortemente minerali, con residuo fisso oltre i 1500 mg/l vanno bevute a scopo terapeutico e solo sotto controllo medico.

Le acque minimamente mineralizzate e le oligominerali invece sono quelle da preferire se abbiamo problemi ai reni. Le prime, con residuo fisso inferiore a 50 milligrammi al litro,  stimolano la diuresi ma senza affaticare i reni, e sono ideali per il consumo quotidiano e per i neonati. Mentre le oligominerali con residuo fisso inferiore a 500 mg/l sono le più diffuse, contengono poco sodio e aiutano a depurarsi. Come detto, queste ultime due sono quelle che non fanno male ai reni.