Ufficiale Nasa, il vulcano più grande di tutto il sistema solare si sta svegliando | Preoccupazione alle stelle per tutti gli scienziati
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Vulcano (Depositphotos) - Lagazzettadimassaecarrara.it
Un colosso silenzioso, testimone di ere geologiche e custode di segreti ancestrali si è svegliato. A dare la notizia ufficiale è la Nasa.
Nel vasto e silente teatro del cosmo colmo di stelle e galassie, esiste un gigante vulcano addormentato. O almeno lo era fino a poco tempo fa.
Per interi secoli, ha riposato placido, un gigante dormiente cullato dal silenzio dello spazio profondo.
Ma ora, un brivido percorre la sua possente struttura, un sussulto che fa tremare le fondamenta stesse del sistema solare.
Gli scienziati scrutano con apprensione crescente i dati che giungono dai loro osservatori, cosa succederà quando il vulcano più grande dell’intero sistema solare erutterà con tutta la sua furia primordiale?
Grande preoccupazione
I vulcani sono tra le forze più potenti e spettacolari della natura, capaci di plasmare interi paesaggi e influenzare profondamente l’ambiente circostante. Ma queste meraviglie geologiche non sono esclusive del nostro pianeta. Anche altri corpi celesti nel sistema solare ospitano vulcani, alcuni dei quali raggiungono dimensioni colossali. Tra questi, spicca l’Olympus Mons, il vulcano più grande dell’intero sistema solare, situato su Marte. Questa montagna imponente, con un’altezza di circa 22 chilometri, è da tempo oggetto di studio e fascino per gli scienziati. Ma nuove scoperte suggeriscono che questo gigante potrebbe non essere del tutto addormentato.
L’Olympus Mons è un vulcano a scudo, una tipologia di vulcano caratterizzata da eruzioni effusive di lava basaltica, poco viscosa, che si espande su vaste aree creando una forma ampia e piatta. Per lungo tempo, si è pensato che fosse un vulcano spento, un relitto di un’antica attività vulcanica marziana. Tuttavia, recenti analisi hanno rivelato che il mantello di Marte potrebbe essere ancora attivo e in grado di alimentare eruzioni vulcaniche.

Segnali di risveglio?
Un team di ricercatori, durante il Congresso scientifico europlanetario (EPSC) a Berlino, ha presentato nuove scoperte riguardanti la regione vulcanica di Tharsis, dove si trova l’Olympus Mons. Sono state individuate strutture dense nascoste sotto uno spesso strato di sedimenti, probabilmente depositati su un antico fondale marino. Queste strutture potrebbero essere tracce di antiche attività vulcaniche, rimaste celate per milioni di anni. Inoltre, è stata rilevata una massa leggera a grandi profondità, che potrebbe spingere verso l’alto l’intera area di Tharsis. Questo indizio suggerisce che Marte potrebbe avere ancora attività vulcanica latente, in grado di risvegliare il gigante Olympus Mons.
Se l’Olympus Mons dovesse risvegliarsi, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Un’eruzione di tale portata potrebbe rilasciare enormi quantità di cenere e gas nell’atmosfera marziana, alterando il clima e rendendo il pianeta ancora più inospitale. Potrebbe anche avere implicazioni per la ricerca di vita extraterrestre. Se l’attività vulcanica dovesse riscaldare il sottosuolo marziano, potrebbe creare ambienti adatti allo sviluppo di forme di vita microbiche, aumentando le probabilità di scoprire vita su altri pianeti.