Giorgia Meloni lancia la patrimoniale: ci tassano direttamente il conto corrente | Se li prendono con la forza

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La tassa patrimoniale (Foto di Mufid Majnun su Unsplash) - lagazzettadimassaecarrara.it

Si torna a parlare della famigerata patrimoniale, tanto discussa e da alcuni temuta. Il Governo vuole prendere i soldi direttamente dal nostro conto corrente.

Ancora una volta si torna a parlare della famigerata patrimoniale, che ciclicamente si trova al centro del dibattito politico, tra chi la vorrebbe e chi la critica aspramente.

Per chi non lo sapesse, si tratta, come dice il nome, di una tassa sul patrimonio, quindi non sui redditi derivanti dal lavoro – lo stipendio – ma sul capitale. Rappresentato da beni mobili e immobili.

Un’imposta che andrebbe a colpire i più ricchi, nella teoria. Poiché questa misura, secondo chi la propone, riguarderebbe solo i contribuenti più abbienti, che detengono quindi patrimoni più ingenti.

Ma sarà davvero così? E allora perché si parla di prelievo direttamente sul conto corrente? Scopriamo cosa sta succedendo.

Giorgia Meloni: torna la patrimoniale

Un argomento, quello della tassa patrimoniale, che torna ciclicamente. Già qualche tempo fa si parlava di applicarla in tutta l’Unione Europa, nella misura dell’ 1% sui patrimoni più elevati. Sul banco delle proposte si trovano non soltanto i depositi sui conti correnti, ma anche tutte le proprietà immobiliari, compresi terreni e capannoni industriali, e persino gli investimenti finanziari. Ma non quelli che riguardano Titoli di Stato italiani.

La patrimoniale sul conto corrente applicata direttamente dallo Stato si tratta in parole povere di un cosiddetto prelievo forzoso, che avviene quindi forzatamente, come si evince dal nome, senza che il contribuente e correntista possa opporsi.

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La tassa sul conto corrente (Foto di johannafriebe da Pixabay) – lagazzettadimassaecarrara.it

Il prelievo dal conto corrente

La tassa patrimoniale consistente nel prelievo forzoso dal nostro conto corrente per fortuna è un’ipotesi lontana nel tempo. Difatti è avvenuta nel 1992 sotto il governo Amato, nella misura del  6 per mille, applicata sui conti correnti bancari di tutti i cittadini italiani.

Al momento rimane un’ipotesi, e i nostri politici non riescono a mettersi d’accordo sulla sua approvazione. Difatti, come riporta askanews.it, il vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro degli affari esteri Antonio Tajani, ha tuonato:  “La sinistra pensa sempre alle tasse, ha una visione punitiva della società: gli extra profitti, le tasse, i grandi patrimoni ma cos’è un grande patrimonio? Dobbiamo favorire gli investimenti, i grandi patrimoni servono per fare investimenti, per favorire la crescita. L’ossessione per le tasse da parte della sinistra mi preoccupa molto, è una visione molto statalista, punitiva”.  Affermando convinto: “Le tasse devono pagarle i giganti del web ma finché Fi sarà al governo non ci sarà alcuna patrimoniale”.