Ultim’ora, addio ai permessi malattia: da Marzo scatta la legge | Dovrai recarti sul posto di lavoro anche se muori dal dolore

Assenza per malattia (foto di Andrea Piacquadio da pexels) - lagazzettadimassaecarrara.it
Devi andare al lavoro anche se non stai bene. Non puoi più metterti in malattia, i permessi sono revocati. Una notizia incredibile.
Assentarsi da lavoro per una malattia è un diritto di tutti i dipendenti, sancito dal Codice civile. Un diritto che a quanto pare vorrebbero toglierci.
Non valgono a nulla quindi le lotte intraprese dai nostri avi per garantire a noi oggi di poter usufruire di tutti quei benefici che un tempo non erano affatto certi.
Parliamo quindi di permessi per malattia, ma non solo. Potersi assentare per maternità o problemi in gravidanza, o per qualunque altro motivo personale senza per questo rischiare di perdere il posto di lavoro. Avere un salario minimo garantito, un orario che sia definito e persino le ferie.
Oggi sembra tutto dovuto, ma non dovremmo mai dimenticare che tutto questo lo abbiamo grazie a chi prima di noi ha lottato per vederselo riconosciuto. E allora perché mai vorrebbero cambiare le cose?
Malattia: addio ai permessi, devi lavorare
Tutti i lavoratori, sia del settore pubblico che privato, sanno di avere diritto alla malattia. Poter rimanere a casa per ristabilirsi, quale che sia il motivo dell’assenza, senza per questo preoccuparsi di venire licenziati. Ovviamente occorre rispettare un iter ben preciso, ovvero recarsi innanzitutto dal proprio medico di base, che redigerà un certificato. In questo saranno presenti il motivo dell’assenza – ovvero la patologia o il problema fisico – e la data di inizio e fine malattia.
Dopo aver comunicato quindi lo stesso al datore di lavoro, si potrà rimanere a casa. Fermo restando che ci sono degli orari stabiliti in cui è possibile che venga a trovarci il medico dell’Inps per accertarsi che siamo veramente dove dovremmo essere. Gli orari di reperibilità sono dalle 10 alle 12 del mattino, e dalle 17 alle 19 del pomeriggio. Ma ora, anche se stai male, devi comunque andare a lavoro.

Anche se stai male non puoi rimanere a casa
Nel caso in cui il lavoratore non fosse trovato al suo domicilio dal medico inviato dall’Inps per il controllo, perderà la retribuzione per i primi 10 giorni di malattia. Se questo dovesse ripetersi per una seconda visita, la decurtazione sarà del 50% dell’indennità nel restante periodo di malattia che diventerà del 100% in caso di terza assenza nella visita fiscale di controllo. È bene ricordare che solo uno strettissimo numero di assenze sono giustificate, come segnalato dalla stessa Inps.
Inoltre la retribuzione, come riporta italuil.it: “da parte dell’Inps spetta dal 4° giorno di malattia e fino al 20esimo sarà del “50% della retribuzione media globale giornaliera percepita dal lavoratore” mentre dal 21esimo giorno al 180esimo , la retribuzione media giornaliera sarà al 66,66%. Purtroppo, oltre i 180 giorni, devi tornare a lavorare se non vuoi perdere il tuo posto: questo è il limite di assenze da rispettare in un anno solare.