Conto cointestato, ecco cosa succede se uno dei firmatari muore: spunta il problema enorme | I tuoi soldi non sono più tuoi

Conto bancario

Conto bancario- Foto di SHVETS production da Pexels-LaGazzettadiMassaeCarrara.it

Cosa succede al conto corrente cointestato quando uno dei titolari muore? Ecco in quali casi prelevare i soldi diventa una missione impossibile.

Il conto cointestato è scelto spesso come alternativa pratica a quello singolo per la gestione condivisa del denaro, soprattutto in famiglia.

Quando, però, uno dei titolari viene a mancare la questione si complica notevolmente per il titolare superstite, che potrebbe trovarsi impossibilitato ad accedere all’intera somma depositata.

Secondo la vigente normativa, infatti, alla morte di un intestatario, la banca può bloccare il saldo fino alla definizione della successione ereditaria.

Il problema si accentua nel caso di conti a firma congiunta, per i quali nessuna operazione può essere effettuata senza il consenso di tutti gli intestatari, compresi gli eredi del defunto.

Conto cointestato a firma congiunta: blocco totale alla morte di uno dei titolari

Nel momento in cui il titolare di un conto muore, la banca riceve comunicazione del decesso. Da questo istante scatta il blocco del saldo appartenente al defunto. Nel caso di conto cointestato si aprono diversi scenari possibili. Se il conto è a firma congiunta, l’intera somma resta ferma fino alla conclusione della successione. In questo modo si evitano prelievi indebiti e si garantisce che il denaro venga correttamente suddiviso tra gli eredi legittimi. Le uniche somme prelevabili sono quelle relative ai costi per i funerali e le spese funebri, che possono essere prelevate previa autorizzazione degli eredi.

Se la banca non dovesse essere informata ufficialmente del decesso, il conto rimane attivo. In questo caso si possono configurare situazioni piuttosto spiacevoli, come prelievi effettuati all’insaputa degli eredi. Si potrebbe addirittura verificare il reato di appropriazione indebita.

Ufficio notaio
Ufficio notaio- Foto di Photo By Kaboompics da Pexels-LaGazzettadiMassaeCarrara.it

Conto cointestato a firma disgiunta: la possibile contestazione degli eredi

Nel caso di conto cointestato a forma disgiunta le cose sono diverse. Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, il cointestatario rimasto in vita può continuare a utilizzare il conto solo per la propria parte, mentre l’altra metà viene congelata dalla banca fino alla definizione della successione. La disposizione si basa sul principio secondo il quale le somme presenti sul conto sono considerate di proprietà comune e non dell’unico superstite.

Anche in caso di firma disgiunta, dunque, il cointestatario rimasto in vita deve aspettare che la procedura di assegnazione dell’eredità si concluda. Solo in questo modo si evitano contenziosi con eventuali eredi. Si tratta, naturalmente, di una situazione che può causare diversi problemi finanziari. Il consiglio è quello di informarsi sempre in anticipo su cosa fare e prevedere soluzioni alternative per evitare di ritrovarsi senza accesso al proprio denaro.