Ufficiale rinnovo patente 2025, serve l’anamnesi obbligatoria: 9 su 10 vengono bocciati

Visita-dal-medico-e-rinnovo-patente (Depositphotos) - Lagazzettadimassaecarrara.it
Il 2025 si prospetta come un anno di cambiamenti significativi per gli automobilisti italiani, in particolare per quanto riguarda il rinnovo della patente di guida.
Una nuova normativa introduce l’obbligo dell’anamnesi, un esame approfondito della storia clinica del conducente, come requisito fondamentale per ottenere il rinnovo del documento.
Questa novità, che mira a innalzare gli standard di sicurezza stradale, sta generando non poche preoccupazioni tra gli automobilisti.
Tale preoccupazione è dovuta soprattutto alla luce di un dato allarmante: 9 candidati su 10 rischiano di essere bocciati.
L’anamnesi obbligatoria rappresenta un cambiamento radicale rispetto alle procedure di rinnovo tradizionali, ma scopriamo meglio di cosa si tratta.
In pochi vengono promossi
Il rinnovo della patente di guida nel 2025 si preannuncia come un passaggio sempre più complesso e rigoroso, segnato da una novità che sta destando non poche preoccupazioni: l’obbligatorietà dell’anamnesi dettagliata. Questa misura rischia di trasformare un’ordinaria procedura burocratica in un percorso ad ostacoli, con un elevato tasso di bocciature stimato intorno al 90%. Le nuove direttive, frutto dell’adeguamento della normativa italiana alla direttiva europea 2016/1106, impongono controlli più approfonditi e criteri di valutazione più severi, soprattutto per i conducenti affetti da patologie croniche come diabete e problemi cardiaci. Se da un lato l’obiettivo è garantire che solo le persone effettivamente idonee si mettano alla guida, dall’altro si teme che l’eccessiva rigidità possa penalizzare ingiustamente molti automobilisti.
L’elemento chiave di questa riforma è l’introduzione dell’anamnesi obbligatoria, un’analisi approfondita della storia clinica del conducente. Questo strumento, nelle intenzioni dei legislatori, dovrebbe permettere di individuare eventuali condizioni mediche che potrebbero compromettere la capacità di guida. Tuttavia, la sua applicazione pratica si sta rivelando particolarmente complessa. Per i soggetti con diabete mellito, ad esempio, il rilascio o il rinnovo della patente è subordinato alla presentazione di una certificazione rilasciata da un diabetologo, che attesti la capacità del paziente di controllare la propria condizione e di gestire i rischi legati all’ipoglicemia. Allo stesso modo, chi ha subito un infarto deve sottoporsi a una valutazione cardiologica approfondita e a controlli periodici, con certificazioni dettagliate rilasciate da specialisti qualificati.

Non c’è scampo per le malattie gravi
Le nuove regole prevedono anche restrizioni temporanee o permanenti alla guida per chi soffre di gravi aritmie o altre patologie cardiovascolari, a seconda del giudizio medico. In questi casi, l’anamnesi assume un ruolo cruciale per valutare il rischio di eventi improvvisi che potrebbero compromettere la sicurezza stradale.
La complessità della procedura e la necessità di ottenere certificazioni specialistiche rischiano di aumentare i tempi di attesa lunghi e rendere i costi ancora più elevati per i conducenti.