Dichiarazione dei redditi, da ora vogliono anche i soldi presi online: corri dal commercialista a dirglielo

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Soldi ottenuti online (Foto di Steve Buissinne da Pixabay) - lagazzettadimassaecarrara.it

Attenzione quando compili la dichiarazione dei redditi, devi indicare anche i soldi presi online altrimenti sono guai.

Sbagliare a compilare la dichiarazione dei redditi può avere gravi conseguenze, ma anche omettere alcune voci, per mancanza di informazioni o di proposito.

Tutti i cittadini italiani che percepiscono un reddito sono tenuti a presentare questo documento all’Agenzia delle Entrate, ogni anno, in modo da dichiarare i propri guadagni.

Inoltre attraverso di essa possiamo anche ottenere diversi benefici. Potremmo accedere a bonus, riduzioni e persino alla restituzione di somme versate in eccedenza.

Ecco perché è così importante compilarla perfettamente e in ogni sua parte, ma anche tenersi informati sulle voci da indicare. Oggi infatti anche i guadagni online devono essere dichiarati, contrariamente a quanto molti pensano. Corri dal commercialista, potresti metterti nei guai.

Dichiarazione dei redditi: inserisci anche i guadagni online

La dichiarazione dei redditi serve allo Stato per raccogliere le informazioni necessarie sui contribuenti in modo da calcolare esattamente le imposte dovute.  Ma, come abbiamo già accennato,  potrebbe anche accadere che i questi invece di essere in difetto possano possano essere a credito, nel caso in cui siano stati versati importi superiori a quanto effettivamente dovuto.

Tra le voci da inserire ci sono diversi tipi di entrate economiche, compreso l’assegno del coniuge e persino obbligazioni e Titoli di Stato oltre una certa cifra. Per questo è fondamentale farsi consigliare da un professionista, potremmo omettere una voce necessaria. Oggi ad esempio è richiesto di indicare anche le somme guadagnate online. E in un momento in cui le piattaforme di compravendita e le App di questo genere si moltiplicano, meglio informarsi.

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Moneta virtuale (Foto di Gerd Altmann da Pixabay) – lagazzettadimassaecarrara.it

Non dimenticare di inserire questa voce

Una recente sentenza della Cassazione, la n. 8269 del 28 febbraio 2025, secondo quanto riportato da brocardi.it, stabilisce che bisogna dichiarare le somme ricevute a fronte della vendita online. Nello specifico ha condannato un autore di opere d’arte digitali per aver omesso i proventi derivanti dalla loro vendita, pur essendo in criptovalute.

L’uomo si sarebbe macchiato del reato di dichiarazione infedele non avendo indicato nella dichiarazione dei redditi, “i proventi conseguiti tramite l’accredito di criptovalute e NFT. In particolare, ciò accade quando il valore di questi proventi, convertiti in valuta corrente, supera le soglie di punibilità previste dal richiamato art. 4 del D.Lgs. n. 74 del 2000”. Parliamo di grosse somme, oltre i 100mila euro, e anche se la criptovaluta non è legalmente riconosciuta come denaro, può essere in esso convertita, rappresentando quindi un grosso ricavo.