Assegno unico, arriva la multa per la spesa che fai ogni giorno: non puoi spenderli più così

Pagamento ( foto di Kampus Production da pexels) - lagazzettadimassaecarrara.it
Assegno unico: occhio a come spendi i soldi, potresti commettere reato. Non puoi usarlo per fare la spesa ogni giorno.
L’assegno unico universale è uno dei sostegni economici previsti dal Governo per aiutare le famiglie con figli a carico.
Possono essere sia minorenni che maggiorenni fino ai 21 anni, purché rispettino determinati requisiti, o con disabilità senza limiti di età. L’importo viene calcolato sulla base dell’ISEE.
Questo assegno deve essere impiegato per le spese legate alla gestione dei figli e per soddisfare quindi le loro reali necessità come cibo, istruzione, sanità e tempo libero.
Un uso improprio di questo denaro potrebbe comportare gravi conseguenze. Non puoi spenderlo per la spesa di tutti i giorni ma devi destinarlo ad altro, altrimenti rischi una grossa multa.
Assegno unico: non usarlo per fare la spesa
Gli importi variano in base a età, numero di figli e Isee. Per esempio, come spiega fiscoetasse.com, con un Isee fino a 17.227,33, l’importo per figlio minorenne è di 201 euro, per i maggiorenni è di 97,70 euro più un bonus di 34,40 euro per il secondo percettore. Mentre per un figlio disabile grave la maggiorazione è di 120,60 euro.
Come riporta brocardi.it, una sentenza della Cassazione, la n. 24140 del 2023, ha evidenziato che si può commettere reato nell’utilizzo dell’assegno unico se lo usi per fare la spesa. Vediamoci chiaro.

Quando diventa reato
Nello specifico il sito citato parla dei genitori separati o divorziati. L’assegno unico spetterebbe ad entrambi in parti uguali, ma solitamente viene assegnato al genitore collocatario, ovvero quello presso cui vive il figlio. Ma se l’altro genitore dovesse ricevere l’assegno unico e usarlo per sé? La sentenza di cui sopra “ha affermato che nel caso di separazione tra coniugi, il marito, che utilizza a proprio profitto l’assegno familiare percepito per i figli minori affidati alla moglie separata e con lei conviventi, realizza il reato di appropriazione indebita”.
Reato previsto dall’art. 646 del Codice Penale, e che indica l’azione di appropriarsi del denaro o della cosa mobile altrui per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto. E, citando la legge ” è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 1.000 a euro 3.000″. L’assegno unico insomma non è un bonus destinato a usi discrezionali o non essenziali, ma deve essere utilizzato per garantire un adeguato sostentamento della famiglia volto a migliorare il tenore di vita del figlio cui è destinato.