260€, ecco la nuova tassa Giorgietti: quest’anno è stata lanciata | Te la mettono nella dichiarazione dei redditi

Calcolo soldi

Calcolo soldi- Foto di Pixabay da Pexels-LaGazzettadiMassaeCarrara.it

Una piccola modifica tecnica rischia di trasformarsi in un esborso imprevisto per migliaia di contribuenti italiani: ecco cosa cambia a partire dalla Dichiarazione dei Redditi relativa al 2024.

Per l’anno fiscale 2024 è entrata in vigore una riforma dell’Irpef pensata per alleggerire la pressione fiscale. Si è giunti alla riduzione delle aliquote da quattro a tre e si va verso un nuovo assetto degli scaglioni.

Il cambiamento si sta traducendo, però, in uno sgradito effetto collaterale che riguarda direttamente milioni di contribuenti italiani. A quanto pare l’acconto Irpef da versare con la dichiarazione dei redditi di quest’anno sarà più alto del previsto.

In alcuni casi la cifra può arrivare fino a 260 euro in più. La causa va ricercata in una norma tecnica contenuta nel decreto legislativo n. 216/2023, voluto dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Si tratta di una disposizione transitoria che impone che gli acconti Irpef del 2024 e del 2025 siano calcolati con il vecchio sistema, basato su quattro aliquote. Questo meccanismo porterà molti contribuenti a pagare più di quanto effettivamente dovuto.

Nuove aliquote fiscali, ma acconti Irpef calcolati con il vecchio sistema: cosa sta succedendo

L’articolo 1, comma 4 del decreto 216/2023 stabilisce che, per calcolare gli acconti Irpef del 2024 e del 2025, si debba ignorare il nuovo sistema a tre aliquote introdotto dalla riforma. Almeno per quest’anno, quindi, si continua a usare il vecchio schema a quattro scaglioni, valido fino al 31 dicembre 2023. Inizialmente, infatti, la riforma sarebbe dovuta essere applicata come misura temporanea, ma la Legge di Bilancio 2025 l’ha poi confermata.

Quindi, anche se oggi l’Irpef a tre aliquote è definitiva, il Fisco continua a far pagare gli anticipi come se fosse ancora in vigore il sistema precedente. Questa confusione normativa si traduce in un esborso anticipato più alto per molti lavoratori. Il rimborso eventuale arriverà solo nel 2026.

Banconote e monete
Banconote e monete- Foto di Willfried Wende da Pexels-LaGazzettadiMassaeCarrara.it

Le categorie di italiani maggiormente colpite dal calcolo dell’acconto Irpef

Bisogna ricordare, però, che l’aumento dell’acconto Irpef non riguarda tutti. Chi ha un reddito fino a 15.000 euro non subirà variazioni, poiché l’aliquota su questa fascia è rimasta invariata. La riforma ha abbassato l’aliquota dal 25% al 23% per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro, ma nel calcolo dell’acconto si continuerà a usare l’aliquota più alta. Per i contribuenti con redditi superiori a 28.000 euro, l’aumento può arrivare fino a 260 euro.

Si tratta, comunque, di un problema transitorio e limitato che si abbatte soprattutto sulle fasce medio-alte di reddito. Tutti i contribuenti italiani coinvolti dovranno anticipare soldi al Fisco che dovrà, poi, rimborsarli il prossimo anno, in attesa che la situazione si sistemi.