Campo nomadi di Lavello, interviene Amorese di FdI: “Ho presentato un’interrogazione urgente ai Ministeri della Salute, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Alessandro Amorese - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Instagram)
Il parlamentare di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese denuncia lo stato di incuria e di degrado del campo nomadi abusivo di Lavello: “Non può e non deve essere accettato”.
Si torna a parlare del campo nomadi di Lavello, un insediamento abusivo situato al confine tra Massa e Carrara che da oltre 50 anni funge da punto di sosta, ma anche di stanziamento, per la comunità rom.
Il campo è nato intorno agli anni ’70 lungo il fosso Lavello, che segna il confine tra i due Comuni, e occupa un’area non ufficialmente delimitata (ma stimata in alcune migliaia di metri quadrati) punteggiata da baracche abusive e strutture improvvisate e pericolanti.
Attualmente il campo di Lavello ospita circa 40 persone, un numero decisamente inferiore al passato, ma che non smette di impensierire la comunità locale.
Il luogo versa infatti in visibili condizioni di degrado, e pullula inoltre di rifiuti abbandonati, tra cui anche residui di amianto, mentre gli sversamenti di sostanze chimiche nel fosso originano problemi di natura ambientale e sanitaria. Nonostante gli impegni di smantellamento, come stabilito dal protocollo regionale del 2018 per il superamento dei campi rom, l’area risulta ancora occupata, eventualità che ha recentemente suscitato l’intervento del parlamentare di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese.
Alessandro Amorese annuncia un’interrogazione urgente
Amorese ha denunciato: “Amianto, rifiuti speciali e pericolosi abbandonati, condizioni igienico-sanitarie ormai diventate emergenziali e uno stato di diffuso degrado strutturale. Questa è l’attuale fotografia del campo nomadi non autorizzato di Lavello, una zona al confine di Massa e Carrara, che da oltre 50 anni – purtroppo – connota in modo insano quell’area“.
Il parlamentare ha quindi proseguito: “Il rischio di una seria compromissione della sicurezza ambientale e, di conseguenza, della Salute pubblica è oggi più che mai alto, a causa della presenza di batterie esauste abbandonate, ad esempio, e di sversamenti chimici nell’adiacente fosso Lavello che arriva fino al mare. Si è appreso inoltre che alcune aziende di quell’area, approfittando del degrado diffuso del campo, vi hanno a loro volta abbandonato rifiuti“.

“Un teatro di sacche di illegalità”
L’esponente di Fratelli d’Italia ha poi rincarato la dose: “Sono 40 oggi le persone che vivono in quell’area e, negli anni, come avviene in qualsiasi contesto in cui sono violate le norme con sistematicità, si sono susseguiti fatti di cronaca che hanno messo a rischio non solo gli occupanti, ma anche i residenti della zona“.
E ha concluso: “Il campo rom di Lavello, teatro di sacche di illegalità e triste esempio di pericoloso teatro ambientale, non può e non deve più essere convenzionalmente accettato. Per questo ho presentato un’interrogazione urgente ai Ministeri della Salute, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Fratelli d’Italia non si gira dall’altra parte. È arrivato il tempo del ripristino di regole imprescindibili di civiltà“.