Autostrada, ora con il telefono vedono a che velocità andavi: ti multano senza tutor né nulla | Migliaia di persone già sanzionate

Autovelox (foto di Andreas Ebner da pexels) - lagazzettadimassaecarrara.it
Non c’è più bisogno di autovelox o tutor in autostrada: ti multano anche utilizzando solo il telefono. Meglio spegnerlo.
Gli autovelox sono strumenti fondamentali per garantire la sicurezza sulle strade, e la loro funzione principale è quella di agire da deterrente contro la velocità eccessiva.
In particolare lungo le autostrade, dove le velocità sono generalmente più elevate e il rischio di incidenti gravi è maggiore, diventano essenziali per prevenire tragedie.
La loro presenza costante obbliga i conducenti a mantenere un comportamento più responsabile, sapendo che un eccesso di velocità può essere prontamente rilevato e sanzionato. In questo modo, si riduce la probabilità di comportamenti temerari e si promuove una guida più sicura.
Ma adesso non sarà facile sfuggire alle multe, perché non c’è più bisogno né di autovelox né di altri strumenti visibili che rilevano la velocità: basterà il telefono.
Autostrada: niente autovelox, basta il telefono
Oggi l’evoluzione tecnologica ha portato con sé una nuova forma di sorveglianza, quella che riguarda i nostri dispositivi mobili. Parliamo di una nuova era di controllo, in cui non sono solo gli strumenti posizionati lungo la strada a raccogliere informazioni, ma anche i dispositivi che ogni giorno portiamo con noi. E ciò non è necessariamente una violazione della nostra privacy, ma piuttosto una ulteriore misura di sicurezza che permette di individuare i trasgressori in modo più efficace.
Ma come può un telefono per monitorare la nostra velocità? E in che modo possiamo evitarlo?

Cosa sta succedendo sulle nostre strade
In effetti c’è stato un caso di cronaca in cui un telefono ha fatto condannare un automobilista a dir poco irresponsabile. L’uomo ha cercato di evadere il pagamento dei pedaggi autostradali, riuscendo nell’intento per un lungo periodo. Il suo trucco? Semplice ed efficace: passare velocemente attraverso i caselli sgusciando prima che la sbarra si abbassasse, ponendosi al seguito della macchina davanti a lui.
Notato, non è stato facile risalire alla sua identità, in quanto l’auto utilizzata erano intestata ad altri. Allora le autorità sono riuscite a ricostruire i suoi spostamenti analizzando i segnali provenienti dal suo cellulare che si attaccava via via alle celle presenti sulle strade. L’individuo è stato condannato a oltre un anno di carcere e una multa consistente, ma la vicenda rappresenta anche un insegnamento per noi tutti: non importa quanto tenti di sfuggire ai controlli, il tuo cellulare è una traccia costante che può incastrarti ovunque tu sia. Come avere un GPS addosso sempre attivo.