Consiglio Comunale: polemica sulla mancata pubblicità delle commissioni | Polo progressista: “Pronti a ricorrere alla magistratura”

Daniela Bennati - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Facebook)
Prosegue la bagarre tra la consigliera del Polo Progressista e di Sinistra Daniela Bennati e il presidente del Consiglio comunale Agostino Incoronato.
Il fermento nell’Amministrazione comunale di Massa tra Daniela Bennati, del Polo Progressista e di Sinistra, e il presidente del Consiglio comunale Agostino Incoronato non accenna a perdere di intensità, e minaccia invece di trasformarsi in un ricorso formale alla Magistratura.
Il conflitto in merito alla decisione di impedire la pubblicità delle sedute delle commissioni consiliari era emerso con forza nel luglio del 2024 (quando Bennati ha inviato una diffida a Incoronato, accusato di violare le normative sulla trasparenza), ma si è recentemente riacutizzato.
Secondo la consigliera, la scelta di sospendere lo streaming delle commissioni contrasta con il Testo Unico degli Enti Locali, con lo Statuto Comunale e anche con il Regolamento del Consiglio, che impongono invece la pubblicità degli atti degli organi consiliari, commissioni incluse.
Per tutta risposta, il 27 marzo 2025 Incoronato ha ribadito la sua posizione ai presidenti e ai vicepresidenti delle commissioni, suggerendo loro di mantenere le sedute chiuse al pubblico online. L’arroccamento di Incoronato ha prevedibilmente originato la reazione piccata del Polo Progressista: ora Bennati e il suo gruppo denunciano un possibile “tentativo autoritario“, e non escludono il ricorso alla Magistratura ordinaria per tutelare i diritti costituzionali, a loro avviso violati.
La dura reprimenda del Polo Progressista
Come riportato anche da lavoceapuana.com, il Polo Progressista ha sentenziato in una nota: “Lo scorso 27 marzo il presidente Incoronato ha inviato di nuovo una lettera ai presidenti e ai vicepresidenti di commissione, invitandoli a chiudere di nuovo lo streaming alla cittadinanza. Questa decisione del presidente, tra l’altro in contrasto con una sua precedente missiva in materia di accesso agli atti, conferma la sua inadeguatezza al ruolo, e allo stesso tempo evidenzia una preoccupante mancanza di lucidità, che si accompagna a ricordi sempre più confusi sulla sua attività di gestione dei lavori“.
Ha poi rincarato la dose: “La mancata pubblicità delle commissioni è contraria al Testo Unico degli Enti Locali, al Regolamento di Consiglio e alla normativa sulla pubblicità e trasparenza degli enti locali; rendere inaccessibili alla cittadinanza le registrazioni dei lavori delle commissioni consiliari è una palese violazione normativa anche in materia di trasparenza“.

“L’anticamera di una deriva autoritaria”
Il gruppo consiliare ha quindi ricordato: “Le commissioni consiliari sono organi funzionali del Consiglio comunale, dunque tutto quanto previsto per l’organo da cui dipendono gli si applica automaticamente, compresa la pubblicità delle loro sedute“.
E ha concluso: “Questo ennesimo tentativo potrebbe essere l’anticamera di una deriva autoritaria da estendersi anche alla pubblicità dei lavori del Consiglio comunale. Per tale ragione, il Polo Progressista e di Sinistra non esclude il ricorso alla Magistratura ordinaria per difendere i principi costituzionali da cui discende tutto l’ordinamento repubblicano“.