Passaporto falso AI: arriva il pericolo n.1 degli aeroporti I Scopri se puoi partire senza correre rischi

Utilizzando uno strumento AI si può creare una replica del proprio passaporto - Lagazzettadimassaecarrara - foto Canva
Sta esplodendo il fenomeno del passaporto falso, che potrebbe far finire in grossi guai numerosi passeggeri.
Il passaporto è un documento che non può mai mancare quando si viaggia, soprattutto se ci si appresta ad oltrepassare i confini nazionali. Rosso, blu, verde, ogni paese vanta il suo colore ma ciò che non cambia è la sua validità, la stessa che ci permette appunto di arrivare in un altro paese senza incorrere in problematiche di natura legale.
Il problema però si è presentato con la diffusione e la progressione dell’intelligenza artificiale, ormai onnipresente in qualsiasi settore possibile ed immaginabile. Negli ultimi giorni infatti un utente ha pubblicato un post su X, rivelando di essere riuscito a creare un nuovo passaporto con l’ulilizzo di strumenti AI.
L’uomo ha spiegato di essersi approfittato di alcune falle presenti nel sistema per ottenere una replica perfetta del documento, che potrebbe facilmente passare per l’originale. Ma vediamo nel dettaglio come è riuscito nell’impresa e soprattutto quali sono le implicazioni a livello mondiale se questo metodo dovesse diffondersi ed essere sfruttato per scopi illeciti.
La nuova minaccia AI: il passaporto realizzato tramite AI
Borys Musielak, questo il nome dell’utente, ha impiegato solo cinque minuti per realizzare un passaporto identico a quello originale. Tutto ciò di cui ha avuto bisogno è stato uno strumento dell’intelligenza artificiale disponibile pubblicamente, chiamato GPT-4o.
Si tratta del modello conversazionale di OpenAI. Una tecnologia che ha permesso all’uomo di replicare il passaporto in maniera così convincente che secondo lui potrebbe superare i controlli di verifica di piattaforme finanziarie.

In 5 minuti si compromette la sicurezza
Musielak non è ricorso ad un trucco di editing, ma ciò che ha ottenuto è un documento digitale in grado di soddisfare tutti i criteri tecnici utilizzati da questi sistemi per convalidare le identità. Infatti la maggior parte delle piattaforme si basa ancora su prove visive come selfie o fotografie di documenti ufficiali.
Come ha affermato l’utente, gli strumenti AI hanno la capacità di replicare tutti questi elementi con un realismo che sfida anche i filtri più esigenti: “Qualsiasi processo di verifica che si basa sulle immagini come prova è ora ufficialmente obsoleto…”. Anche se questo è un semplice esperimento, può fungere da avvertimento per molti servizi digitali, che potrebbero adottare nel prossimo futuro sistemi di identità digitale verificabili come i portafogli di identità elettronica promossi dall’Unione Europea.