Italia al voto: come si vota per il referendum dell’8 e 9 giugno 2025

Tessera elettorale - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Pixabay)
Tutti i dettagli sul referendum abrogativo fissato per l’8 e il 9 giugno 2025 in materia di disciplina del lavoro e di concessione della cittadinanza italiana.
Dopo la convocazione ufficiale del 25 marzo da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n.75 del 31 marzo 2025, si guarda già al prossimo referendum abrogativo, fissato per l’8 e il 9 giugno.
Nella fattispecie, si tratta di 5 quesiti, ex articolo 75 della Costituzione, che riguardano temi cruciali sulla disciplina del lavoro e sull’attribuzione della cittadinanza italiana, e che sono stati promossi da sindacati come la CGIL e le associazioni per i diritti civili.
I seggi saranno aperti da domenica 8 giugno alle 7:00 fino alle 15:00 di lunedì 9 giugno, e tutti i cittadini italiani sono chiamati a contribuire a decisioni che potranno ridisegnare diritti e tutele per lavoratori e immigrati.
Vediamo nel dettaglio quali sono i 5 quesiti proposti dal referendum.
I quesiti del referendum abrogativo
Il primo quesito mira ad abrogare il Decreto Legislativo n. 23/2015 contenuto nel Jobs Act, che regola il contratto a tutele crescenti: esso propone di cancellare la norma che impedisce il reintegro nei casi di licenziamento illegittimo per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015 nelle imprese con più di 15 dipendenti, sostituendolo con un’indennità economica.
Il secondo si concentra invece sulle piccole imprese, ovvero quelle con meno di 16 dipendenti. In particolare, esso chiede l’abrogazione parziale dell’articolo 8 della Legge n. 604/1966, poi modificato nel 1990, e ha l’obiettivo di rimuovere il tetto massimo di 6 mensilità per l’indennità di licenziamento ingiustificato, ampliando così le tutele per i lavoratori. Il terzo propone l’abrogazione parziale di alcune norme inserite nel Decreto Legislativo n. 81/2015 sui contratti a termine, e punta a eliminare la possibilità di stipulare contratti senza causale oltre i 12 mesi, nonché a semplificare proroghe e rinnovi, contrastando così la precarietà lavorativa. Il quarto quesito abbraccia infine il tema della sicurezza sul lavoro, e chiede l’abrogazione di una specifica disposizione del Decreto Legislativo n. 81/2008 che esclude la responsabilità solidale di committenti, subappaltatori e appaltatori negli infortuni legati ai rischi specifici delle imprese appaltatrici.

Un occhio di riguardo per i maggiorenni stranieri
Il quinto e ultimo quesito del referendum propone di dimezzare (da 10 a 5 anni) il requisito di residenza legale per gli stranieri maggiorenni extracomunitari che richiedono la cittadinanza italiana, una misura ad oggi sostenuta da oltre 637.000 firme che mira a favorire l’integrazione, allineando l’Italia agli standard richiesti dall’Unione Europea.
Anche se sono state raccolte circa 4 milioni di firme per quanto concerne i quesiti sul lavoro, il successo del referendum verterà tutto sul raggiungimento del quorum, fissato al 50% più uno degli aventi diritto.