Massa: una giovane salva la vita al suo compagno durante un arresto cardiaco di notte

Rianimazione cardiopolmonare - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Pixabay)
Da Massa arriva una storia straordinaria, che testimonia quanto la preparazione e la lucidità possano fare la differenza in caso di emergenza medica.
Spesso, una corretta formazione e la prontezza di riflessi possono davvero fare la differenza tra la vita e la morte, e l’ultima testimonianza in tal senso giunge proprio da Massa, ove una giovane avrebbe salvato la vita del suo compagno durante una crisi cardiaca.
Conoscere le manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP), infatti, è fondamentale nei casi di arresto cardiaco, una situazione in cui il cuore smette improvvisamente di pompare sangue, portando alla morte in pochi minuti, in assenza di un intervento tempestivo.
Secondo recenti stime, in Italia si verificano ogni anno circa 60.000 decessi improvvisi per la medesima ragione, delle morti perfettamente evitabili grazie a una più capillare diffusione delle tecniche di RCP, poiché esse possono triplicare le possibilità di sopravvivenza.
Ecco perché, come si praticano e come la giovane e coraggiosa massese è riuscita a salvare la vita del suo partner prima dell’arrivo del personale sanitario.
RCP: una pratica salvavita virtuosa che andrebbe insegnata nelle scuole
La RCP ripristina temporaneamente la circolazione sanguigna e l’ossigenazione del corpo, mantenendo in vita gli organi vitali – come il cervello e il cuore – fino all’arrivo dei soccorsi. Il cervello, infatti, può subire danni irreversibili dopo 4-6 minuti senza ossigeno, e le manovre immediate di RCP colmano questo gap.
Chiunque può praticarle, e trasformarsi perciò in un potenziale soccorritore in caso di emergenza. In primo luogo, è necessario accertarsi che l’area sia sicura per sé e per la vittima e, una volta verificato questo, occorre chiamare il soggetto in difficoltà per capire se è cosciente oppure no. Nel frattempo, bisogna allertare il 118 o il numero di emergenza locale (o delegare il compito a qualcun altro presente in loco), specificando che si tratta di un presunto arresto cardiaco. Se il torace del paziente resta immobile per più di 10 secondi, è possibile iniziare le manovre di RCP utilizzando un defibrillatore, oppure effettuando il massaggio cardiopolmonare: dopo aver posizionato il palmo della mano sullo sterno, tra i capezzoli, occorre sovrapporre l’altra mano con le dita intrecciate. A tal punto, via alle compressioni, effettuate con i gomiti dritti a una profondità di 5-6 centimetri, rispettando la frequenza di 100-120 al minuto. Se addestrati, dopo 30 compressioni è necessario inclinare all’indietro la testa della vittima e insufflare per due volte aria all’interno della bocca, ripetendo ciclicamente la sequenza sino all’arrivo dei soccorritori.
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Da Massa una storia di speranza
L’importanza di insegnare correttamente le tecniche di RCP è stata avvalorata nelle ultime ore dalla storia di Francesca e Lucky, come riporta anche lavoceapuana.com.
Grazie alla sua estrema lucidità e preparazione, infatti, la giovane sarebbe riuscita a mantenere in vita il partner fino all’intervento del personale medico, salvandogli la vita durante una crisi cardiaca notturna. Il portale riporta le parole dei medici dell’OPA: “Francesca è una giovane donna coraggiosissima: è stata lei a praticare il massaggio cardiaco e a salvare Lucky da un arresto che l’ha colpito durante il sonno“. I medici hanno ribadito infine: “Conoscere le manovre cardiorianimatorie significa salvare la vita“.