“Ho avvelenato i miei figli per colpa sua”: la tragedia colpisce migliaia di famiglie | Il veleno nascosto nell’acqua del rubinetto

Lo stabilimento industriale situato in un comune piemontese è stato accusato di disastro ambientale colposo - Lagazzettadimassaecarrara.it - foto Canva
Per anni decine di migliaia di italiani hanno consumato a loro insaputa acqua altamente nocive per l’organismo.
Una immane tragedia si è verificata negli ultimi anni in una Regione italiana. Gran parte degli abitanti infatti è entrata in contatto con acque contaminate, incrementando notevolmente il rischio di sviluppare gravi e incurabili malattie.
Una situazione dunque che questi ultimi stanno pagando a caro prezzo, complice il sistema giudiziario che sembra non voler conferire loro alcun risarcimento. Tutto questo è accaduto in provincia di Alessandria, dove Syensqo, un’azienda che opera nel settore chimico e delle plastiche, è stata accusata di disastro ambientale colposo.
La gravità della vicenda è tale da aver fatto il giro dei social, dove gli utenti si sono detti esterrefatti di ciò che sta succedendo, soprattutto dal tentativo della società di escogitare qualsiasi cosa pur di non arrivare a processo. Ma scopriamo nel dettaglio come si è arrivati fino a questo punto.
Acqua contaminate
Lo stabilimento Solvay Specialty Polymers Italy S.p.A è situato a Spinetta Marengo, nel comune di Alessandria, ha chiesto il rinvio a giudizio per il disastro ambientale che provocato nella zona, specialmente nei confronti degli abitanti, che per anni hanno fatto uso delle sue acque altamente contaminate.
Queste ultime infatti presentano i PFAS, ovvero delle sostanze chimiche adoperate per dare resistenza all’acqua. Sono conosciute anche “inquinanti eterni” perché tendono a rimanere a lungo nell’ambiente e nell’organismo, causando problemi di salute di varia natura, come tumori, patologie cardiovascolari e disturbi ormonali.

Il mancato risarcimento
La ex Solvay sta mirando ad ottenere patteggiamenti per evitare di arrivare al processo per disastro ambientale colposo. Uno di questi proviene proprio dal paese di Spinetta Marengo, dove si trova lo stabilimento piemontese.
Quest’ultimo, accettato dal Comune , prevede un risarcimento di 100 mila euro, una somma a dir poco irrisoria se si considera il fatto che corrisponderebbe ad un euro per abitante. Per non parlare di tutti i danni provocati all’ambiente così come all’organismo umano di tutti coloro che risiedono nella zona. Ora però il patteggiamento ottenuto potrebbe aprire le porte ad altri, come quelli della Regione Piemonte e del ministero dell’Ambiente.