Da quando le Unità Sanitarie Locali sono state trasformate in Aziende, il modello attuato da stato e regioni è quello della commercializzazione della salute: l'ospedale è diventato un "prestazionificio" di cure, la rete territoriale locale non decolla (vedi la mancata realizzazione delle Case della Salute), i servizi dei distretti sanitari e delle guardie mediche sono stati depotenziati, e le figure chiave della medicina di prossimità, ovvero i medici di famiglia, troppo spesso si limitano a prescrivere visite specialistiche e ricette. In questo caos organizzato il principio inderogabile del diritto alla tutela della salute, peraltro sancito dall'articolo 32 della Costituzione, viene disatteso e la crescente deriva privatistica non è più solo una deriva; i cittadini, tra interminabili liste d'attesa e frequenti casi di malasanità, al solo pensiero di dover accedere al sistema sanitario, manifestano sentimenti di scoramento e di rassegnazione, a tal punto che il 51,6 per cento degli italiani sceglie direttamente il privato, senza neanche provare a prenotare visite e analisi presso il SSN. Per il sistema sanitario pubblico il “malato” è un costo, mentre per le strutture sanitarie private il “paziente” è fonte di enormi profitti. Un nuovo modo di pensare? Ed è così che si fanno spazio realtà come quella della Pubblica Assistenza di Carrara che offre, a pagamento, prestazioni medico-infermieristiche (primo soccorso, visite specialistiche e accertamenti medici). A tal proposito, è paradossale e curioso il fatto che i servizi sanitari nazionali vengano erogati da un ente pubblico denominato Azienda (ASL), mentre chi genera prestazioni privatistiche a pagamento si qualifica come Pubblica Assistenza. Ebbene, nelle vesti di straniero o di viaggiatore del tempo, chiunque tenderebbe a pensare che i termini Azienda e Pubblica siano sinonimi di privato e pubblico, tuttavia, in questo caso ciò non corrisponde al vero, anzi è l'esatto contrario! A Viareggio nasce il primo ospedale virtuale d'Italia (che porterebbe alla Regione Toscana un risparmio di 211 milioni di euro) da cui i sanitari potranno monitorare e gestire, tramite la telemedicina, gli ammalati direttamente da casa. Sempre in Toscana, dal 16 settembre, è cambiato il numero (116117) per chiamare la guardia medica, o meglio il servizio di continuità assistenziale che fornisce assistenza tramite consulenza medica telefonica diretta. Perciò per richiedere assistenza e consigli non urgenti dobbiamo chiamare il suddetto numero, invece nel caso si dovessero ravvisare situazioni di emergenza ci dovremmo rivolgere (effettuando un'autodiagnosi?) al numero unico per le emergenze. Nel frattempo in alcune città del fu Bel paese sono arrivate le prime "capsule" per testare in autonomia il proprio stato di salute; un servizio con test digitali che offre un check-up veloce, completo e non invasivo. Quindi, gli obiettivi di tutto ciò sarebbero: risparmiare, arricchire i servizi e migliorare il nostro stile di vita. Diversamente i “soliti complottisti” sostengono che queste attività sarebbero funzionali ad un progetto volto a sostituire gli intermediari (i medici) con l'IA delle case farmaceutiche. Una cosa è certa: se questi sono i segni evolutivi della sanità...
