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Giovedì 19 Settembre 2024
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Scritto da Redazione
Lunigiana
16 Settembre 2024

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L’ A.I.T.E.,  a seguito dello strepitoso successo ottenuto nel  2011 e nel 2017 con le due Rievocazioni Storiche sul Passo della Cisa, nelle quali aveva coinvolto rispettivamente 86 e 65 mezzi ,  ritornò al Passo della Cisa, sabato 18 maggio 2019, con una ventina di mezzi per l’ apposizione di una targa commemorativa in onore e in ricordo di tutti gli autisti di camion e autobus che nel corso di decenni  l’hanno percorsa e alcuni purtroppo senza far più ritorno a casa perché con la Cisa non si poteva scherzare. Questa strada doveva essere affrontata ogni volta come se fosse la prima, ovvero con molta attenzione e senza mai sottovalutarla perché, nonostante con il passare degli anni si fosse portati a ritenere di conoscerla ormai bene, visto l’ esperienza  acquisita  avendola percorsa centinaia di volte, ma soprattutto in inverno non ti potevi permettere il lusso di prenderla con leggerezza perché il pericolo era sempre in agguato. La Cisa era temuta non solo in inverno, a Parma o alla Spezia trovavi il sole e arrivati in prossimità del valico ti trovavi la nebbia  se non addirittura la neve anche a maggio o a settembre. Se la S.S. 62 della Cisa potesse parlare, chissà quanti aneddoti interessanti avrebbe da raccontare.

Bisogna sapere che, un tempo, la S.S. 62 "della Cisa" era una strada molto trafficata essendo un passaggio obbligato per chi, merce o passeggero, dal Piemonte, dalla Lombardia e dall'Emilia doveva recarsi in Toscana, o nel centro e/o sud Italia.  Il tempo passa, si sa, e il mondo si evolve, la realizzazione dell'autostrada A15 con apertura totale al traffico nel maggio 1975 ha così spostato il traffico merci e passeggeri sulla A15, più agevole da percorrere, lasciando "la vecchia Cisa" appannaggio di gruppi di motociclisti in cerca di forti emozioni o di automobilisti alla ricerca di una dimensione di viaggio "alternativa". I mezzi  d’epoca di soci e amici dell’A.I.T.E. che hanno preso parte a queste manifestazioni  sono stati guidati da un universo variegato di autisti che va da chi  questa strada l’ ha percorsa per la prima volta, godendosi panorami mozzafiato e apprezzando le emozioni uniche che quei tornanti sanno regalare,  a chi li sa approcciare con rispetto e percorrere con maestria, ma anche a chi su questa strada ha passato buona parte della propria carriera di Autista (con la a maiuscola) e ricorda la fatica e il sudore necessari per raggiungere il passo, sito a 1041 metri di altitudine, per poi ridiscendere verso valle. Terminate le manifestazioni  organizzate dall’ A.I.T.E. anche la vecchia e cara Statale “della Cisa” è ritornata alla sua attuale dimensione di strada per “buongustai” del volante, di chi sa e vuole, di quando in quando, deliziare il proprio gusto motoristico con questo susseguirsi unico di curve e controcurve che si snodano sinuose in un contesto senza pari.  E’ tornata ad essere dimenticata dai più ma certo non dai  soci dell’A.I.T.E. che avendo avuto modo di partecipare a questi eventi, unici nel panorama italiano, sono nuovamente pronti a compiere altre imprese come queste, utili per divertirsi e liberare la mente dallo stress dei giorni nostri ma anche per ricordare come era il lavoro di chi, negli anni 30, 40, 50, 60 e 70 si è sobbarcato, spesso nell’indifferenza generale,  il peso dello sviluppo della nostra nazione. Certo, in quelle queste giornate così speciali si è preferito rinnovare esclusivamente i ricordi belli, rammentando, con un pizzico di orgoglio, tutte le imprese fatte in un periodo in cui i camion erano fatti di ferro, i cambi non erano sincronizzati e la tecnologia si chiamava fortuna.

Chi si è perso queste due occasione non si preoccupi,  la carovana dell’A.I.T.E. presto sarà nuovamente in marcia, pronta a far tornare vivi mezzi e strade di un tempo, con l’obiettivo di non dimenticare le nostre radici, di non lasciare che vadano persi per sempre quei mezzi che hanno sostenuto il nostro sviluppo e, di fare capire alla gente comune che l’economia italiana non può prescindere dai camion e dai camionisti. Sabato 21 Settembre l’A.I.T.E. si ritroverà in Località Santa Giustina (zona artigianale) a Pontremoli,  grazie alla disponibilità della Giunta Comunale, molto sensibile a questo tipo di manifestazioni culturali e ha concesso volentieri il patrocinio, autorizzando l’esposizione di un numero contenuto di mezzi d’epoca a partire dalle ore 8.30 alle ore 9.30 circa, orario previsto per l’inizio della sfilata dei mezzi d’epoca in direzione della Cisa. Per chi volesse seguire l’intera sfilata da Pontremoli a Fornovo di Taro, la carovana effettuerà una piacevole sosta a Berceto per il pranzo sociale presso un ristorante tipico locale, perché si sa che camionisti e autisti di corriere, hanno sempre lavorato sodo ma ad una determinata ora ci si fermava a mangiare in compagnia in una delle numerose trattorie sempre aperte che si trovano lungo il tragitto. I veicoli rimarranno in sosta in Piazza Don Bosco (Piazza del Mercato) sino alle ore 14.45 circa per poi riprendere la sfilata in direzione di Fornovo di Taro ove, una volta giunti in Piazza del Mercato intorno alle ore 16.00 circa, i mezzi rimarranno poi in esposizione sino alle 17.00-17.30.

L’A.I.T.E. si sente molto legata al comune di Pontremoli in quanto nel 2019 avemmo il piacere e l’onore di presenziare con alcuni autocarri e autobus storici, alla presentazione di una bellissima ed emozionante pubblicazione, patrocinata dall’A.I.T.E. , “Cisa, Camion e Auto nei Ricordi di un Bambino” scritta dall’amico e socio Emilio Ratti che venne presentata presso la Sala Civica del Comune di Pontremoli e quindi non potevamo non organizzare nuovamente un qualcosa di bello e culturalmente importante sulla Cisa.  Sarà l’occasione per divulgare nuovamente il libro con la storia  di Emilio, che racconta la Cisa dalla sua infanzia fino ai giorni nostri, vista dalla la finestra di casa sua, dei viaggi fatti sulla Cisa in automobile con il padre delle  centinaia  di autocarri e corriere che ogni giorno vedeva passare, delle auto sportive che di tanto in tanto sfrecciavano in quel tratto, in  un susseguirsi di racconti che coinvolgono il lettore.  A.I.T.E. , con queste manifestazioni, ritiene doveroso ricordare ed onorare quelle categorie di lavoratrici e lavoratori che con il proprio sacrificio, la propria tenacia, il viaggiare giorno e notte con qualunque condizione metereologica senza mai tirarsi indietro su veicoli dove la tecnologia si chiamava "fortuna", hanno permesso al nostro paese di rinascere nel dopoguerra e di crescere nel boom economico continuando fino ai giorni nostri. Senza voler fare paragoni con i tempi nostri, bisogna riconoscere che quella del camionista era una professione che non poteva non essere fatta senza amore verso quei mezzi, perché  costringeva a dei sacrifici enormi come lo stare lontano dalla famiglia, il dover guidare per ore sotto qualunque situazione atmosferica, dormire lo stretto necessario in cuccette che tutto potevano essere, tranne che comodi giacigli. Chi ha avuto la fortuna di prendervi parte, non ha  potuto che ammirare questi splendidi esemplari che ancora una volta portano indietro nel tempo, facendo rivivere emozioni da tempo dimenticate, e facendo sputare anche qualche lacrima di commozione. "Questo tipo di manifestazioni servono soprattutto per riavvicinare la gente al  mondo dei trasporti e per far capire ai giovani una parte di passato in modo che possano impostare meglio il loro futuro - dicono gli organizzatori - La sigla A.I.T.E. sta per Associazione Italiana Trasporti d’Epoca, una dicitura che può far pensare a qualcosa di molto tecnico, professionale se vogliamo addirittura freddo e con interessi molto circoscritti e magari un po’ noiosi, ma niente di tutto questo. Dai primi anni della sua fondazione l’ A.I.T.E. ha cercato di effettuare manifestazioni dove fosse possibile ripercorrere alcune delle strade più “vissute” dai camion e così sono nate le “passeggiate” sul Bracco nel 2010,  sulla Cisa nel 2011 e nel 2017, per poi giungere in alcune “capitali storiche del trasporto”, come Tortona,  Mantova, Bologna, Piacenza, Lodi, Crema, Reggio Emilia, Bergamo/Dalmine, Verbania/Stresa, Varallo/Fobello, Schio/Marostica/Bassano del Grappa, Viterbo/Nepi/Civita Castellana, Camaiore/Lucca, Garfagnana/Alpi Apuane/Passo del Vestito (strada del marmo) Massa e molte altre ancora nel corso degli anni. Col tempo siamo diventati più un'associazione di persone che di camion e questo ha fatto si che dall’originaria volontà di incontrarsi per radunare, mostrare e far circolare mezzi d’epoca, si è passati all’attuale volontà di ritrovarsi per incontrarsi tra persone, uomini ,  donne (perché non bisogna dimenticare la stupenda partecipazione di figure femminili che certamente ingentiliscono questo pezzo di mondo, ritenuto così esclusivamente maschile, anzi “macho”), e bambini che si presentano stupiti ma interessati ed affascinati da questo mondo a loro così lontano".

L’A.I.T.E. , proprio per quanto appena menzionato, in occasione di questi raduni, fa in modo di abbracciare ed ossequiare anziani benemeriti, grandi divulgatori di questa cultura attraverso i loro racconti da valorosi ex autisti di autotreni, senza dimenticare chi attraversa momenti di difficoltà o chi purtroppo non può più essere presente.

Dovrà l’A.I.T.E. modificare leggermente la propria ragione sociale sostituendo la parola Trasporti con il termine  Trasportatori? Non è il caso, il nome va bene così, umanità, amicizia, allegria non hanno bisogno di etichette ma solo di ritrovarsi, magari a pranzo in una meravigliosa cittadina come Berceto..

Certamente non è  stato facile per l'A.I.T.E. ,soprattutto in periodi come quelli attuali, organizzare tutto ciò, ma se siamo stati capaci di farvi rivivere anche solo una piccola emozione........ne siamo fieri !!

Aiutateci a continuare, iscrivendovi e sostenendo le nostre iniziative, offrendo un contributo necessario per organizzare altri eventi simili, segnalando mezzi e donando copie di fotografie ritraenti camion, autobus e rispettivi autisti, da poter esporre un domani nel Museo Nazionale dei Trasporti.

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