Dal venerdì 19 luglio a domenica 21 luglio, il fascino del borgo toscano di Pontremoli aumenterrà per la varietà di salotti e recital Letterari organizzati dalla Fondazione Città del Libro, dal Centro Lunigianese di Studi Giuridici e dal Premio IusArteLibri Il Ponte della Legalità.
L'ideale ponte di libri, che parte dai comuni di Roccella Jonica e di Pontremoli, che patrocinano il Premio, attraversando la capitale, unisce terre e uomini di valore, è giunto alla sua XIV^ edizione. I giuristi e gli scrittori concorrenti sono ben 15i e gli autori sono in trepida attesa per scoprire a chi andranno i premi di Miglior Romanzo e di Miglior Saggio 2024. Il concorso, ideato nel 2010 dall'avvocato Antonella Sotira, per proseguire le iniziative del professor Enrico Ferri, volte a creare una coesione tra giustizia e cultura, ha visto coinvolti ben 71 E-Lettori dei diversi collegi votanti.
Con uno scarto di voti quasi irrilevante, i saggi finalisti sono: "Questa capacità di sorridere e piangere" (Pav edizioni) del magistrato Maurizio Ascione, da anni impegnato nelle indagini sulle morti dei tanti lavoratori ripetutamente esposti alle fibre di amianto, riporta la complessa tematica in questa stesura ponderata, ma di forte impatto; "L'enigma d'Annunzio" (Ianieri edizioni) della giornalista e docente Laura Curtale che ci travolge con una definizione nuova e complessa della figura di Gabriele d'Annunzio, ed infine il saggio "Una Giustizia alta e altra. La mediazione nella nostra vita e nei tribunali" (Paoline Editoriale Libri) che pone l'accento sulla profondità del tema del giudizio prescindendo dal contesto e dalla circostanza in cui si verifichi, del giudice onorario Maria Martello.
I romanzi finalisti sono "L'amore inverso" (Les Flâneurs Edizioni) del ginecologo Amilcare Spinapolice, narrazione di matrice antropologica volta alla comprensione di un sentimento di astio della protagonista nei confronti del genere maschile, "Marxisti in Prati" (Affiori Editore) del magistrato Fabrizio Gandini, intenso diario delle incongruenze del radical chic, stile di vita dagli abitanti della Roma bene ed emblema di molti gruppi sociali ed "Il magistrato ipocrita" ( Panda Edizioni) del giudice Fabio Pilato con la narrazione di una delicata inchiesta giornalistica che conduce alla scoperta di rapporti sommersi fra mafia, massoneria e magistratura.
Solo i romanzi finalisti verranno presentati sabato pomeriggio al Castello del Piagnaro che da anni fa da cornice alla cerimonia dello spoglio delle schede del Premio Bancarella.
Lo sguardo volge già alla prossima edizione 2025. Dall'attuale tema "mediazione e giustizia riparativa", si passerà alle "Grandi e Feroci Libertà", ispirato dalle vicende della rivoluzionaria avvocata francese di origine tunisina Gisèle Halimi, condensate nel libro "Una feroce libertà" (FVE edizioni) della giornalista Annick Cojean. Altra novità l'inserimento della nuova sezione di "Storie Nobili e Nobiliari" romanzi e saggi di re, regine, casati e dinastie e di virtus, che avrà come madrina la scrittrice Patrizia Debicke van der Noot considerata una delle autrici di romanzi e gialli storici più autorevoli nel panorama editoriale italiano.