Riguardo alla delibera Regione Toscana n. 1018 del 9/9/24, già riportata dalla Stampa e su cui già altri hanno espresso perplessità, vorremmo manifestare il nostro disaccordo: si tratta infatti dell'utilizzo di soldi pubblici del PNRR, che andrebbero impiegati in maniera oculata a favore dei cittadini e della sanità pubblica. Negli allegati della Delibera Regionale vengono definite le azioni e la collaborazione con la ASL Nord Ovest e altri Enti sanitari, in base al modello 1 che così recita: "Messa a punto e valutazione di efficacia di interventi di prevenzione primaria e secondaria per ridurre l'impatto sanitario delle patologie attribuibili all'ambiente e le diseguaglianze sociali";Le azioni previste sono a nostro parere insufficienti se non sbagliate, per affrontare la situazione nella nostra area SIN. Intanto quando si parla di Prevenzione Primaria si dovrebbe pensare a mettere in atto azioni che eliminino o riducano fortemente le cause del danno ambientale e umano e per una zona SIN significa fare le Bonifiche (oggi non ancora in discussione in quanto le azioni sono mirate a mettere in sicurezza la falda), che attendiamo da decenni.La prevenzione primaria, nella tabella delle azioni, è elencata invece come una serie di attività personali quali mangiare bene, non fumare, fare attività fisica. Ma proporre attività fisica in una zona SIN, come prevenzione primaria, è un paradosso, quasi una battuta di spirito se non fosse gravissima l'associazione tra questi due elementi. Sono previste diverse azioni che mirano a descrivere e monitorare un quadro epidemiologico che tanti cittadini già empiricamente conoscono (per aver vissuto il dolore di una malattia propria o dei propri cari): sorveglianza epidemiologica delle malformazioni congenite, aggiornamento dello studio Sentieri, registro Tumori e, si narra, malattie neurodegenerative.Si tratta di azioni positive, che dovevano già essere fatte da anni, data anche la sollecitazione che la Società Civile esercita da almeno trent'anni, e che ci auguriamo siano mantenute anche dopo il finanziamento, considerando che oggi la tecnologia informatica, a partire dalla registrazione che è sempre fatta per ogni atto sanitario, permette la raccolta e l'elaborazione dei dati in maniera molto agevole, purché ci sia la volontà politica di continuare ad operare in questa direzione. Si parla poi di prevenzione secondaria, di Percorsi Diagnostici- Terapeutici- Assistenziali (PDTA) per curare le persone malate e prevenire le solite peggiori malattie.
Nei Percorsi, oltre al ruolo centrale del medico di famiglia (spesso sottovalutati data la mole di informazioni in loro possesso), ha anche un ruolo chiave lo specialista che garantisce la presa in carico della persona.Invece le azioni assegnate alla ASL Nord Ovest, con nostra grande sorpresa e sconcerto, prevedono l'acquisto di prestazioni da privato accreditato (non si parla più di presa in carico della persona, ma di "prestazioni"): prestazioni cardiologiche, pneumologiche, diabetologiche, dermatologiche; l'acquisto di prestazioni dal privato accreditato per le anomalie del neurosviluppo nell'ambito infantile; l'acquisto di prestazioni dal privato accreditato per refertazione esami di telemedicina e teleconsulto. E' una scelta molto discutibile, che mette in dubbio le capacità del sistema pubblico, dei medici ai diversi livelli che ogni giorno lavorano per far fronte alle esigenze di salute delle persone.Ci chiediamo (m di fatto lo sollecitiamo) perché non incentivare questi stessi medici e prevedere e garantire continuità a questi servizi.Da molto tempo notiamo una progressione a privatizzare rendendo il servizio pubblico di difficile fruizione. Dobbiamo dedurre che la privatizzazione progressiva è la proposta di Regione Toscana. Non vogliamo crederlo, ma vogliamo piuttosto affermare che siamo contrari ad ogni iniziativa che riguardi la salute che non rispetti realmente i principi di universalità, uguaglianza ed equità in attuazione dell'art.32 della Costituzione.