“Sono tre i ricorsi al TAR sull'articolo 21 protocollati in comune e noi siamo sconcertati dalla arroganza autoreferenziale mostrata dal sindaco Arrighi” la critica arriva dal coordinatore provinciale della Lega Salvini Premier, Nicola Pieruccini che ha aggiunto: “Per noi, il bilancio sulla gestione del marmo è stato già tracciato da tempo: prima finirà questa pessima esperienza di amministrazione , meglio sarà per la città e per i cittadini. Infatti gli atteggiamenti di superiorità, aspramente autoritari oltreché insolenti, della prima cittadina, incapace di relazionarsi con chiunque abbia davanti, sono l’emblema di una totale assenza di esperienza politica/amministrativa che non garantisce alla città la serenità politica che merita. Ormai è noto che l'articolo 21 prevede che le aziende del marmo realizzino progetti a favore della collettività, in cambio di un'estensione del periodo transitorio, ma nell’ impegno messo nero su bianco, al momento della firma della proroga delle concessioni alla fine di ottobre 2023, il “disciplinare per l’attuazione dei progetti ex art 21 del Regolamento comunale” non era ancora stato calcolato. A marzo del 2024 Arrighi ha scovato a Firenze l’avvocato Mauro Mammana che era stato ingaggiato per la modica cifra di 40 mila euro, digiuno di marmo e di cave , per produrre la stesura di quel disciplinare approvato con delibera 235del 9 Luglio 2024, che ha definitivamente sancito la fine dei progetti dell’art 21 per l’incompetenza con cui è stato scritto. In merito, invece, alle convenzioni firmate dagli industriali del marmo, non è come dice Arrighi che “Chi ora vorrebbe bloccare tutto o cambiare idea se ne assuma la responsabilità non solo nelle sedi opportune, ma anche di fronte alla collettività” in quanto nell’atto sottoscritto ad ottobre non era stata inserita alcuna procedura di attuazione degli stessi, ma solo la dicitura : “per quanto disposto di prorogare le concessione OMISSIS ai sensi dell’ art 38 comma 5 della,L.R T. n° 35/ 2015 e s.m.i.e all’art 21 comma 5 del Regolamento comunale “ . Oltre a ciò , la sottoscrizione avveniva con un allegato imposto dalle Aziende del lapideo in cui si sostanziava una riserva. Quindi, se, come probabilmente accadrà, la comunità non vedrà realizzato nessuno dei progetti dell’articolo 21, si sappia che le colpe sono tutte della Arrighi e del Partito Democratico che per supponenza, inadeguatezza, impreparazione e superficialità non hanno saputo dare l’indirizzo politico giusto ad un importante progetto come quello si cui si sta trattando in questi giorni. La Lega Salvini Premier sostiene che, se un imprenditore del calibro di Erich Lucchetti ha presentato, come è nel suo diritto, un ricorso al TAR, è inutile considerarlo come un ennesimo attacco agli interessi della collettività perché non è così e il sindaco Arrighi dovrebbe assumersi le responsabilità, invece di urlare allo scandalo. Infine, quelle aziende che chiedono un nuovo incontro per approfondire le problematiche dell'articolo 21, sono da apprezzare per la pazienza dimostrata, ma anche in questo caso la Arrighi finge di non sapere che il punto di incontro nell'interesse di Carrara e dei suoi cittadini è quello di annullare in autotutela la delibera che approva il disciplinare scritto con i piedi, invece che con la testa, e umilmente fare un passo indietro sui punti contestati. Per questo invitiamo il sindaco a dimettersi”.
