Si è inaugurata con successo Sabato scorso 13 luglio alla Torre Malaspiniana di Fosdinovo, alla presenza del sindaco Antonio Eugenio Moriconi e delle autorità locali la mostra curata da Paolo Pratali che celebra i 40 anni di Arte84. L’iniziativa che espone una cinquantina di opere tra Scultura, Pittura, Fotografia e Performance propone alla lettura del pubblico ben venti protagonisti dell’arte contemporanea: Miguel Ausili, Enrico Bardellini, Giacomo Renato Bisso, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Guglielmo Achille Cavellini, Mimmo Conenna, Chiara D’Atria, Anna Divan, Gillo Dorfles, Andrea Fagioli, Alex Grotjahn, Robert Mapplethorpe, Mariella Menichini, Yoshin Ogata, A.R. Penck, Arnulf Rainer, Myriam Risola, Gianni Romeo, Piero Scandura. La rassegna può essere visitata mattina e pomeriggio (la sera dopo cena e fino alle 23,30 nei giorni 19, 20, 21 luglio) chiuderà il 28 luglio.
Per Domenica 21 luglio con inizio alle 17,30 Antonio Moriconi e l’artista Piero Scandura presentano gli ultimi due libri scritti da Paolo Pratali per i tipi di Home Art Museum AtelierSette; si tratta di due nuovi progetti realizzati da Paolo nel suo lungo periodo di clausura dialitica (infatti sono mesi che non circola più in città ma che lavora quotidianamente nella sua appassionata ricerca creativa producendo nuove opere a pastello, occupandosi di grafica e di impaginazione. ma soprattutto scrive memorie e traccia idee tra letteratura, cultura sociale e arte).
Il primo libro di 296 pagine è dedicato alla rilettura dell’opera dell’artista livornese Giacomo Renato Bisso, racconta i suoi cinquant’anni di fiorente attività concretizzata tra il 1974 e il ‘24, producendo un’infinità di cose: dai gioielli alle incisioni, la pittura, le gauches, la scultura sia su pietre e marmi nei metalli e nel bronzo. Nel libro Pratali ha pubblicato numerosi testi scritti da lui soprattutto con il piglio di osservare le opere nel profondo lasciando l’osservazione della pelle ai critici: Giuliano Serafini, Enzo Batarra, Giorgio Di Genova, Claudio Di Scalzo, Tommaso Del Chiaro, Claudio L. Pitschen, Carmen Buonanno, Mauro Polacco, Elda Baldi, Nivalco Provenzale, Piero Caprile, Angela Greco.
Il secondo libro è dedicato a i 40 anni di arte84, Pratali racconta la memoria del passato con le parole di Patrizia Veroli dentro un articolo pubblicato da TerzoOcchio nel gennaio dell’85, poi osserva la storia di Fosdinovo e lancia l’idea di una rivisitazione su quanto accaduto nel contenitore culturale e sociale di vent’anni di attività che vanno dal 1974 al ’94: “Paolo Carusi l’avevo conosciuto fugacemente nell’agosto del ‘76 alla Caravella di Marina di Carrara, dove aveva organizzato il concerto di Tony Esposito, famoso percussionista di pentole e pentolini. Quella sera noi di Ttn ci eravamo ben organizzati muniti di un’attrezzatura eccellente: due grosse telecamere, il banco di regia, mixer audio e ci siamo recati sul campo di ripresa, fin dal primo pomeriggio. La troupe: Nildo Vanelli il mio carissimo amico di liceo, Paolo Tambini e Riccardo Pollina. Abbiamo lavorato ore per allestire tutto l’insieme. Un tempo i mezzi erano esagerati già nei volumi, e si doveva stendere pesanti tubi di collegamento tra le telecamere e il banco di gestione della ripresa; quel faticoso lavoro ricordo di averlo fatto nei mesi di agosto e di settembre e poi successivamente per un anno intero per registrare: caffè-concerti, partite di calcio, avvenimenti straordinari e tutte le puntate in esterno della Tremarella. Una gavetta esaltante da una parte e corrosiva dall’altra, poi a corto di mezzi, perché ogni volta si sottraevano materiali utili all’emittenza dei programmi creando uno scompenso tecnico a chi gestiva l’organizzazione della televisione.
Con Carusi ci siamo rivisti a gennaio del ’78, pochi giorni dopo l’addio definitivo a Tele Toscana nord, all’epoca avevo 24 anni e volevo vivere la vita dentro una programmazione giusta e aperta; durante il giorno producevo borse nella piccola fabbrica di mio padre, la sera uscivo per incontrare gli amici e dialogare specialmente con Roberto Bernacchi artigiano e scultore di raffinato talento culturale; fu lui che mi fece conoscere il circolo Arci Victor Jara di via Ghibellina, situato a metà della stretta viuzza poco sotto la splendida facciata del Duomo di Carrara. Il circolo era presieduto da Paolo Carusi, operaio alla catena di montaggio della Dalmine, insoddisfatto da quel lavoro ripetitivo era alla continua ricerca di una nuova avventura. Dal mio canto vivevo uno dei tanti momenti di confusione e cercavo un nuovo equilibrio interiore, per dare vita ad un nuovo percorso; non era la prima volta che scendevo nell’arena denudato di idee, ma con capacità da spendere; sicuramente ero abituato proprio a quella destinazione vibrazionale a cui sono chiamato a rispondere con efficacia dentro la perenne trasformazione dinamica”.
Il libro prosegue con 120 pagine in cui Pratali racconta gli artisti che partecipano all’attuale edizione di arte(d)artista iniziativa che da quest’anno potrebbe diventare ripetibile ogni anno sondando nuove tematiche di studio e di ricerca.